Finalmente trovo il tempo e il modo di applicarmi a questa ricetta, che ho fatto qualche giorno fa ma che pensavo da tanto.
E' questa anche l'occasione per spiegare brevissimamente come lavoro.
Ho cercato un po' di risorse su internet, operazione relativamente semplice.
Le stampo, perché a lavorare sul monitor non sono capace. Una volta stampate le metto tutte sul tavolo grosso e me le leggo, chiosandole. Alla fine di tante una sola esce fuori, che è "la summa" di tutte filtrata attraverso la mia esperienza e la mia sensibilità, che quella cosa che mi permette di intuire se un certo ingrediente "ci sta bene".
Purtroppo non sono capace a inventare le ricette, e me ne dolgo. Per cui devo lavorare così per inserire qualche novità (per me, ovviamente).
A te, cara/o lettrice/ore, l'arduo compito di giudicare se l'operazione è andata in porto.
Parto quindi a bomba.
Bisognerà andare a cercarsi il pesce, con quell'amore che contraddistingue tutta la nostra cucina. Il cuoco "bravo", ma io non sono fra quelli, è capace a scegliere il pesce buono ma di poco prezzo, pesce cosiddetto azzurro o povero, io mi devo limitare a scegliere un pesce pescato in mare, di taglia in questo caso grossa, con l'occhio bello lucido, il corpo compatto ed elastico e provo anche a chiedere di farmi vedere le branchie. Un trucco che non è un trucco è provare ad andare al mercato nel pomeriggio avanzato, ma, almeno qui a Genova, i prezzi non scendono poi granché.
Se tu avrai varietà di pesce, la tua scelta, oltre ai soliti orata e spigola, potrebbe cadere sullo scorfano o sulla pezzogna, che a Genova è detta "besugo".
Io ho preso due orate, peso da pulire un kilo e un etto.
Prendi il pesce pulito e lo sbatti un minutino per parte nell'olio bollente, poi lo metti da parte.
Nel tuo padellone puoi ora mettere la cipolla a rosolare, un attimo prima che sia a tiro i tuoi pomodori maturi, rotti a pezzi, circa un kilo, o se proprio sei disperato due buatte di pelati.
Fai un po' cuocere il tuo sugo e poi ci immergi delicatamente il tuo pesce, assieme a capperi, uno spicchio d'aglio schiacciato, un peperoncino, il giusto origano.
Qui casca l'asino: bisogna aggiungere l'acqua. Se vivi a Stromboli ti consiglio di aggiungere l'acqua di mare, ma anche se vivi a Sant'Elena o alle Azzorre, anche se non sono isole mediterranee.
Altrimenti puoi usare acqua del rubinetto mista a d aceto o a vino bianco.
L'aggiunta dell'acqua è sostanziale, e dalla sua quantità dipende la riuscita, se è troppa farai solo un pesce bollito. Ecco perché secondo me ci vuole in questo caso la pesciaiola, che ti permette di coprire di acqua il pesce senza metterne troppa. La comprerò presto.
A seconda della taglia del tuo pesce la cottura varia, nel mio caso una ventina di minuti serviranno sia a cuocere il pesce sia a restringere il sugo.
Alla fine non è peccato mettere un po' di prezzemolo, tritato al coltello con il solito amore, sopra i tuoi piatti.
Bon appetit!!!
N.B. sono graditi commenti e correzioni.
Ecco la fotina di come l'ho portato in tavola, già pulito:
N.B.B. col sugo residuo non è detto che non ci si possa condire una qualche pasta ;-)
eccola
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 13 settembre 2010
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vista e apprezzata ma sicuramente siamo preoccupati per la scrivania!!!! Messa a posto?
RispondiEliminaGrande l'Harissa!!! Non essendo una signorina apprezzo!
No, la scrivania è peggiorata.
RispondiEliminaMa son rassegnato, tanto stamattina qualcosa ho prodotto......
Allora, qualcuno ha fatto delle prove? O ha una ricetta di famiglia migliore della mia?
RispondiEliminaIn realtà la mia ha un difetto......ma non ve lo dico
grazie! provata, sostituendo la cipolla (che non amo) con scalogno e porri
RispondiEliminaaggiungendo qualche cappero originale from pantelleria ho condito dei taglierini ottimi !
2 bicchieri di acqua e vino bianco
un pizzico di timo al posto del prezzemolo
Virginia