Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

lunedì 30 settembre 2013

Prove di cucina creativa - Test of creative cuisine - Tentatives de cuisine créative

Il fatto è che la voglia di inventare qualcosa è tanta, le capacità sono molto misere.....
E poi non sono ancora riuscito a trovare il libro, o la risorsa internet, dove qualcuno spieghi, con precisione, la filosofia che sta dietro ad avvicinare un cibo (un gusto) a un altro.
Certo i colori, il cucinare la stessa cosa in due modi diversi (crema di zucca e semi di zucca nello stesso piatto), l'accostare il morbido e il croccante, sono tutti particolari carini e sfiziosi, ma lo zoccolo duro manca ancora....

Per cui mi contento di tentativi, e cerco di fidarmi di quello che la lingua mi racconta.


Alla Coop (si può dire, credo, non è una parolaccia) vendono degli splendidi sacchetti con la verdura fresca, bietoline nel caso di specie, che possono essere messi nel microonde 6-8 minuti e cuociono nella loro acqua.
Provare per credere.
Una scatoletta di sgombro? Non ci può stare male, dài. E giù la scatoletta.
Un pugno di semi di sesamo tostati in padella? Scricchioleranno meravigliosamente sotto i denti.
Finito? No, un cucchaino di curry. Lo so, lo adoro, lo metterei anche nel caffelatte....
La vinagrette, alla fine. Un insalata? Un secondo? Un pasticcio?

A lettori ostinati l'ardua sentenza.

La foto è questa:


p.s.: naturalmente non ho inventato niente. Se andate in rete e mettete "bietole e sgombro" trovate qualcosina, così come se mettete "bietole e sesamo".

E la musica, per finire, perché anche io amo la radio




domenica 22 settembre 2013

Risotto con le patate - Risotto avec les pommes de terre - Risotto with potatoes

Dato che mi sono arrivate le quarantine ho deciso, come primo utilizzo, di metterle dentro un risottino. Mi incuriosiva l'idea di aggiungere amido all'amido.....
Sono partito da questa ricetta, che, come potrete vedere, è in un sito molto carino.....
Per noi tre ho fatto a cubetti 4 patate - le quarantine non sono grosse - e le ho buttate nel soffritto di scalogno. Mentre rosolavano ho aggiunto l'origano, la salvia e il concentrato. Poi un po' di vino.
La mia idea è che, se le patate hanno bisogno di 20 minuti per essere pronte, basta cuocerle, con il vino e le cose sopraddette, solo per quattro minuti. Non voglio patate disfatte, non voglio verdura molle. Voglio verdura e patate che abbiano la loro consistenza e croccantezza (ma queste sono le mie idee....). Il vino mi aiuta a non farle attaccare. Passati quaindi questi quattro fatidici minuti butto il Carnaroli e cerco di tostarlo, a scuola mi hanno insegnato che puoi prendere un chicco in mano, deve essere bello lucente. Perfect, adesso si incomincia col brodo, che più buono l'hai fatto e più buono sarà il tuo risotto.
Ma se, ovviamente, incominci a cucinare alle 19.30 è giocoforza aiutarsi col dado......
I funghi porcini li ho in casa quindi due teste affettate ci vanno benissimo. A questo proposito vorrei precisare una cosa: storicamente (cioè nella storia del mio blog) ho sempre detto che il porcino affettato sottile puoi aggiungerlo solo un minuto prima che il riso finisca di cuocere: non mi contraddico ma aggiungo una considerazione. Cotto così è buonissimo, però può darsi (e si è dato) che la digeribilità sia minore che se lo fai cuocere un po' di più, per cui ognuno si può regolare come meglio gli comanda il suo fegato.....
Non essendo partito col burro non ne ho messo alla fine, ma solo un filo d'olio.
Non voglio entrare nella polemica sul parmigiano e i funghi perché mi sembra sterile: se vi piace mettetecelo.
Bon appetit


p.s. ultimamente ho un po' trascurato il blog...... excuse-moi

















domenica 1 settembre 2013

Pizzette

La curiosità è sempre foriera di interessanti novità, anche quando meno te lo aspetti. Ecco che la classica rivista "da spiaggia", porta con sè un secondo giornalino di ricette niente male...., per cui stasera mi sono messo all'opera, senza nessun complesso di superiorità. Naturalmente con qualche modifica...., non ne posso fare a meno.
Premetto che la pasta della pizza l'ho comperata già fatta, nel sacchetto di nailon nel frigo del supermercato. Tempo risparmiato per altre cose. E non è niente male, anche se forse leggermente dura: per ora i denti reggono.
Un kilo di pasta l'ho diviso in sei pizzette.
Sopra vi ho messo:
- quattro finferli avanzati dall'altro giorno (risottino funghi e pesche, 2a edizione), affettati e saltati in padella con olio e aglio;
- quattro piccole zuccchine, tagliate a bastoncini e saltate in padella;
- una brunoise di formaggio siciliano che avevo in frigo, brunoise perché era leggermente indurito, ah ah ah
- un peperone corno di Carmagnola tagliato a cerchietti, previamente passato in padella con un po' di sale e incoperchiato.

Eccole prima di entrare nel forno:



Ed eccole dopo venti minuti di forno, al massimo. carine, no?


Musica adesso, per non annoiarsi..... un brano scritto nel 1938, tre quarti di secolo fa da quel genio assoluto che è stato Sostakovic, che allora aveva 32 anni. Beh, questo brano trasmette una "joie de vivre", una felicità così grande da commuoversi fino alle lacrime. Beh, almeno è quello che succede a me....