Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

domenica 31 luglio 2011

Pranzo estivo 1 - cipollata con le vongole veraci

Oggi ho fatto un pranzetto estivo, del quale ho cercato, come sempre, la figura, e, per la stagione, la facile digeribilità. Non sta a me dire se ci sono riuscito.
Questo è il piatto che ho presentato per primo. Due piatti su tre che ho fatto provengono da un sito sul Molise, che avevo salvato parecchio tempo fa. Oggi mi sono venuti bene.
Per correttezza il sito è questo: http://www.molisevacanze.it/content/section/25/87/

Questo antipastino è un crostone di pane tostato nel forno su cui devi appoggiare una bella Tropea, fatta a fettine sottili e ammorbidite in padella, e il solito kilo di vongole che hai selezionato col solito metodo dello chef. Quando le cipolle saranno ammorbidite ci butterai dentro le vongole. Userai un po' di acqua delle vongole, filtrata nel colino con un batuffolo di cotone, per ammorbidire il pane, ma non troppo perchè ci vorrà anche uno spruzzo di aceto. Sale ovviamente non ce n'è bisogno. Il prezzemolo non lo dimenticare come ho fatto io oggi, ed anche uno spruzzo di pepe bianco.
Ma erano buonissime lo stesso!

Pranzo estivo 2 - pasta con i moscardini

Piatto forte della giornata. Semplicità assoluta e rendimento eccezionale.

Ti pulisci il tuo kilo di moscardini, tagli le teste a strisce e lo sbatti nella pentola a pressione. Anche un kilo di pomodori lo sbucci e lo tagli a pezzetti, e finisce nella pentola insieme al pesciolino. Due spicchi d'aglio potranno andare bene. Un bicchiere di olio evo, questa volta metterei un olio un po' forte, di Sicilia, per esempio. Un piccolo peperoncino. Chiudi la pentola a pressione e, trattandosi di moscardini, aspetterai 40-45 minuti dal fischio. Se usi polpetti basterà mezzora, sono più teneri. Quando apri la pentola a pressione ci sbatti dentro il prezzemolo tritato.
Queste dosi ti basteranno per sei crani per cui butterai circa mezzo chilo di pasta. Oggi ho usato pasta piccola al kamut, e sono rimasto prorprio contento.
Ecccola qui:

Pranzo estivo 3 - insalata di sgombri e peperoni

Questo è il secondo piatto del pranzo di oggi. Buono, originale, solo qualità.
Oltretutto ho trovato un sistema per fare i peperoni alla griglia che vi racconto. Ho messo i peperoni sulla leccarda del forno tagliati a metà e ho acceso il grill a stecca.


Dopo circa un quarto d'ora c'era un po' troppo odore in casa e ho dovuto spegnere, ma non erano pronti. Li ho lasciati in loco e ho rimandato il termine della  cottura a stamattina, e quando ho aperto lo sportello del forno stamane il calore residuo e il vapore avevano fatto il miracolo. Ho solo dovuto sbucciarli. Buono per la prossima volta. 

Poi ho dovuto fare gli sgombri alla griglia, esperienza che non avevo ancora avuto. Non è un'operazione semplice, perchè non hai proprio un'idea precisa di quanto lo devi cuocere. Infatti li ho cotti poco e allora gli ho dovuto ridare un'altra botta di griglia,dopo sfilettati. Ma sono fragilissimi! Quindi la mia ricetta è diventata insalata di frammenti di sgombri e peperoni.
Ho messo i filetti di peperone su un filo di olio e ci ho messo sopra certe striscioline di sgombro. Prezzemolo e poco aglio. Due fili di olio. Il sale giusto.
Un'oretta per insaporire.
Eccoli:

giovedì 28 luglio 2011

Esperimenti al mare: carbonareide.....

Quando sei in vacanza al mare "devi" cucinare, in fin dei conti perchè sei tu l' "esperto" di cucina, e anche perchè ti fa piacere. E' la voglia di fare la spesa che ti manca, perchè sei pigro, e la rilassata tranquillità del tuo monolocale al mare ti invoglierebbe a startene tutto il giorno a dibattere profondamente, fra te e te, se si stia meglio in spiaggia o sul divano, MA COMUNQUE ORIZZONTALE.

Lasciamo perdere riflessioni veramente oziose e passiamo all'operazione di oggi.
Sono stato tutta la mattina a domandarmi se il rosmarino (qui a un dipresso c'è un cespuglio che solo a guardarlo ti profumano le mani, che alla fine della mia vacanza non sarà più tanto grosso) stia bene con i piselli.... mi sono regolato con prudenza.

Avevo in frigo una confezione di pancetta a dadini che mi pareva brutto buttare via: MI SBAGLIAVO!. Comunque li ho un po' saltati in padella



(ma l'averli mangiati dopo mi ha dimostrato che la pancetta e i suoi simili si devono comperare a pezzi interi e tagliarseli da sè - a proposito, il guanciale per il "rancetto" (vedi post precedente) sta prendendo un colorino giallastro e un odorino che sono una meraviglia -) e li ho riservati.

Dopodichè nella mia padella di alluminio, ottima per i soffritti (ma non per le frittate, experientia docet), ho soffritto la Tropea con vicino un rametto di rosmarino, che poi, nella paura che fosse troppo aromatico, ho levato;


ho poi aggiunto una manciatina di piselli in scatola, discreti debbo dire, qui dove sono i piselli freschi non li troverei.
E dopo averli cotti qualche minuto ho aggiunto i cubetti di pancetta a suo tempo riservati.


Tu mi dirai, cara/o Lettrice/ore, e la carbonareide?
La carbonareide sarebbe avere amalgamato il tutto con un paio di uova (siamo in due a mangiare) e una cucchiaiata di pecorino.

Nota bene: ho usato una pasta "speciale", vale la pena di cercarsela. Leggere questo link per favore:
http://it.wikipedia.org/wiki/Cappelli_%28frumento%29


Alla fine una spolverata di pepe e ho fatto una cosa carina, magari non eccelsa, spero che nessuno mi dica che non è semplice, e che in qualcosa ricorda la carbonara.

Bon appetit

domenica 24 luglio 2011

Finger food al mare

"Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione"!

Stasera mi autoincenso un po' e incomincio con una citazione che i lettori, che nel 1975 avevano più o meno 18 anni, ricorderanno bene: è infatti una citazione di "Amici miei", un film goduto subito e capito solo dopo tanti anni, un film che sulla morte ha spiegato più di tanti film di Bergman.......

Comunque stasera, quando li ho assaggiati mi sono sentito un genio.... anche perchè non ho comperato niente e ho usato solo cose che avevo in casa.
Li pubblico volentieri perchè mi sono accorto, dalle statistiche del blog e dai commenti verbali degli amici, che più semplice è la ricetta più è gettonata.
Di questo ne prendo atto ma non è che ne sia molto contento: la mia esperienza è che più lavori in cucina e più sono contenti i tuoi commensali. Ma capisco che i punti di vista possano essere diversi.

Devi aprire a metà i pomodorini e svuotarli, poi li riempi con cubetti di prosciutto di Praga, piccoli, tipo brunoise, e di Emmental. Uno spruzzo di origano. Il pan grattato per gratinare. Una goccia d'olio evo.

Cinque minuti di forno a stecca, accendi il grill.
Tutto qui ma.... che buoni!

domenica 17 luglio 2011

Spaghetti con il pesto di pomodori secchi

Devo questa ricetta alla cortesia della mia Collega Francesca che me la ha girata raccomandandomi di prepararla. Le ho promesso che l'avrei fatta e pubblicata.

E' una ricettina che ho trovato molto gustosa, e questo già basterebbe, ma ha altri due ancora maggiori pregi: semplicità e velocità.

Ti può capitare, o forse è meglio dire "ti auguro che ti capiti" di avere voglia di fare un invito estemporaneo, anche sei/otto persone, una sera per vedere un film o una partita, o di ritorno da un'uscita serale. Devi allora dimostrare la tua bravura con quello che hai in casa, ti prego, cara/o Lettrice/ore, non ordinare la solita pizza che fra l'altro arriva tiepida.

E allora non c'è niente di meglio di questo sughetto, che, secondo me, è anche originalissimo.

Quindi cedo la parola:
"pomodori essiccati sott'olio, pinoli, menta piperita, olio, pepe, origano, peperoncino.
Frullare tutto escluso l'origano che aggiungo alla fine, come l'olio, frullare abbastanza grossolano, ma non troppo. Allungare con poca acqua di cottura delle linguine".
 Tutto qui.
Commenti di euge, a piè pagina: dosi per quattro. Ho dovuto usare un vasetto intero di patè di pomodori secchi, marchio Coop, non era male; pinoli una bustina da 40 grammi; menta una decina di foglioline; olio ho usato quello della riviera ligure di ponente. Il pepe non l'ho messo. Il peperoncino: uno secco. Origano: ne ho usato un cucchiaino.
Ultimo commento: questo dimostra che tenere in casa una piantina di menta non può che fare bene.

sabato 16 luglio 2011

Paella de pescado (estiva)

Devo alla scuola di Marta e Donatella questa ricetta che, fra le tante, trovo di grande soddisfazione. Penso che per l'estate sia meglio farla solo di pesce, sia per la maggiore disponibilità di pesce buono e fresco, sia per la migliore digeribilità di quella fatta anche con la carne.
E' questo l'unico caso in cui uso il parboiled, perchè si deve ottenere un riso con i chicchi ben sgranati. Se userai il riso Flora sappi che cuoce in 14 minuti.
Gli ingredienti oggi li devo mettere bene in fila all'inizio, come non mi piace, e valgono per otto persone di appetito normale/scarso.
Sei etti di riso parboiled.
Mezzo chilo di muscoli e mezzo di vongole, mezzo chilo di polpa di coda di rospo, mezzo di calamari e otto gamberoni.
La verdura sarà: due peperoni gialli da tagliare a filetti, due grossi pomodori maturi, due etti di piselli sgranati, una cipolla tritata (Tropea), quattro spicchi d'aglio tritati, un peperoncino secco.
Poi: una bustina di zafferano, vino bianco, brodo di pesce qb, olio evo qb, una grattuggiata di buccia di limone.
Per il fumetto di pesce ti puoi organizzare così: quando vai al mercato a comperarti il pesce sopradescritto ci aggiungerai qualcosa che ti servirà a fare il fumetto, cercherai di spenderci il meno possibile così intanto impari a conoscere i pesciolini che si debbono comperare. Non vanno bene le acciughe, non va bene il salmone. Certo che se il pescivendolo ti desse una testa di cernia sarebbe una pacchia.
Comunque sia lo fai rosolare bene con olio/burro, aggiungi carota sedano e cipolla, fai insaporire e aggiungi acqua e sali, e poi dovrebbe sobbollire per tre ore. Filtri col chinois e ce l'hai pronto. Non fare il furbo col brodo di pesce perchè costituisce almeno il 60% del sapore della tua paella!!

Incominci la preparazione vera e propria. Ti auguro di non essere da solo e di avere al tuo fianco un bel secondo di cucina, che ti riempia gli occhi di piacere e sia perfetto e immediato esecutore dei tuoi ordini. Lo so, forse non esiste.
Prepari le cozze e le vongole come al solito. Per le vongole c'è il noto sistema dello chef con l'orecchio fino: se le fai cadere nel lavandino da mezzo metro di altezza quella con la sabbia fa un toc diverso. Mai tradito. Le devi cuocere separatamente e devi tenere il loro liquido di cottura: c'è dentro il mare. Lo filtrerai in un colino su cui avrai messo un batuffolo di cotone.  Nelle cozze se vuoi ci metti anche un po' di vino bianco, uno spicchio d'aglio e un peperoncino.
Devi fare adesso la concassè di pomodori: sbollentare per mezzo minuto, sbucciare, tagliare in quattro, levare i semi e tagliare a quadrettini. I peperoni sono già lì pronti, tagliati a striscioline.
Pulisci i calamari, non è difficile, e tagli la pescatrice a cubetti.
Accendi il forno e lo imposti a 220 °C.

Adesso puoi partire: metti nella paellera o nella tua padella di ferro l'olio, la cipolla e l'aglio e il peperoncino. Dagli qualche minuto e poi aggiungi il peperone, è duro e abbisogna di più cottura. Dopo cinque minuti aggiungi il tuo bel pomodoro concassè, lo fai scaldare e aggiungi calamari e pescatrice. Non molti minuti di cottura, diciamo quattro.
Finalmente il riso. Lo butti e cerchi di farlo tostare (qui io ho qualche perplessità: dentro quel bailamme forse non riesce a tostare bene bene, motivo per cui consiglio di fare questa operazione a parte, ma questa è solo una mia idea di cui mi prendo la responsabilità). Quando è tostato incominci a portarlo a cottura con il fumetto e nel brodo aggiungi lo zafferano. Da adesso alla fine ci vogliono 14 minuti. Dopo due minuti aggiungi i piselli e li fai andare per altri due minuti (totale: 4). Aggiungi le cozze, le vongole e i gamberi con il loro carapace e li fai andare per altri 5 minuti (totale: 9).
Adesso spegni e inforni per 5 minuti, non incoperchiata. (totale: 14, appunto).
Tiri fuori e lasci riposare per 5 minuti. Se ti va spolveri di buccia di limone grattuggiato.

N.B. la ricetta la posto adesso: chissà che a qualcuno non venga la voglia di farla stasera.

La foto poi, da dove sono ho qualche problema di upload.
Per ora immaginatevela.

Ecco la foto:

venerdì 15 luglio 2011

Non mi piace lo sport

...per forza, peso uno sproposito e se dovessi mettermi a correre scoppierei in pochi minuti. Anche il calcio, che probabilmente è davvero lo sport più bello del mondo - ottenere un  risultato "come squadra" è infatti cosa molto bella e di molto invidiabile - dopo qualche minuto mi addormenta, e le partite che devo vedere, per spirito patriottico o di campanile, finiscono per stancarmi. Diventano più che altro un'occasione per invitare gli amici a casa e, guarda caso, mangiare.

C'è però uno sport che è diverso.
E' anch'esso uno sport che si fa in squadra e in esso il gioco di squadra deve pur contare qualcosa (ma io non l'ho ancora ben capito).  C'è un capitano e ci sono i "gregari", parola latina che vuol dire soldato semplice, quello che sta nella truppa, o nella folla, che lavora sodo e non verrà mai riconosciuto nel suo valore e nel suo contributo alla causa comune. Occhio che qui però non si discorre qui di capitani e gregari: il discorso mi porterebbe troppo lontano e non è adesso il momento di farlo.
Si discute del fatto, in sé meraviglioso, che in sella a una bicicletta l'umano si trasforma in qualcosa che umano non è più, arriva molto vicino a qualcosa che sta più in su, che non sono tanto capace di definire ma che comunque, con quel po' di "esprit de finesse" che mi rimane (ricordate? "il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce") sento che questo "qualcosa" è ben reale. Di questo ne sono assolutamente convinto.

Ovviamente la dimostrazione delle mie ideuzze la dovevi vedere in televisione ieri pomeriggio, quando il Tour de France scala il Tourmalet, che è il più alto colle stradale dei Pirenei, e che arriva a duemilacentoquindici metri di altezza sul livello del mare. Sono dieciassette kilometri di ascesa, con pendenza media del 7,3% e punta del 9,5%.
Il primo ciclista che lo raggiunse al Tour del 1910, Octave Lapize, espresse in una frase rimasta famosa quello che pensava degli organizzatori che avevano messo questa scalata nella corsa « Vous êtes des assassins ! Oui, des assassins ! ».


Puoi essere il ciclista più bravo del mondo, con lo sprint più bruciante o puoi raggiungere velocità impensabili ma quando sei sul Tourmalet devi tirare fuori qualcos'altro.
Non c'è più squadra e non c'è più gregario, la truppa che comandi o di cui hai fatto parte si scioglie come piccoli acini di un grappolo d'uva strappati da una tempesta di vento. E tu resti solo, spaventosamente solo, e la salita continua, e ti da l'impressione che non debba finire mai.
E se anche vicino a te ci fosse un avversario (ricordate Coppi e Bartali sullo Stelvio?) sei lo stesso solo come un cane, anzi, sei solo come può esserlo un uomo di fronte alla morte, e devi trovare dentro di te un'energia che non è più energia muscolare ma energia di pura provenienza spirituale, e non tutti ce l'hanno, e non tutti i pochi che ce l'hanno riescono a tirarla fuori. Ed è solo questa energia che ti permette di continuare a mettere una pedalata dietro l'altra, senza neanche domandarti quando arriverà l'ultima, e pedali come se questo strazio non dovesse mai finire, perchè non ti senti più umano....ti senti qualcosa di più.
Fausto Coppi, che è stato davvero "qualcosa di più", non foss'altro per il mito che ne ha creato  l'immaginario collettivo,  ha scalato il Tourmalet nel '49 e nel '52.


mercoledì 13 luglio 2011

Ho comperato il riso rosso.......

e ho imparato qualcosa: non va bene per i risotti.
Non sarà questo grande concetto ma per iniziare può bastare.

L'altro giorno, prima di partire, al mercatino che c'è vicino a casa, ho visto questo meraviglioso riso rosso, che ha colpito duramente la mia fantasia perversa. Ho deciso di comperarlo, più che altro per la curiosità di sapere se manteneva il colore dopo la cottura......
Il riso rosso  è una qualità di riso integrale originario della Francia del sud: riz rouge della Camargue. E' coltivato anche in Italia dopo aver subito diverse selezioni. Il suo ambiente ideale e’ la bassa Baraggia Vercellese, negli umidi terreni argillosi e ricchi di ferro (sennò il colore dove lo prenderebbe?)

Relata refero: deve bollire 40 minuti.
ADR (a domanda risponde): se fai il risotto deve cuocere prima 20 minuti.
Come sempre detto e fatto, ho fatto i miei primi venti minuti di cottura in acqua abbondante salata.

Il risottino l'ho fatto come avevo l'ispirazione del momento.
La base è stata l'echalot, come al solito cotto a parte con la classica candelina.
Poi mi sono fatto (fare) una melenzana a funghetto, con ilprezzemolo tritato solo alla fine. Guardate che bella!
Ho quindi provato a tostare il riso con un po' di burro, poi, come sempre, uno spruzzo di Frascati scaldato e ho iniziato a farlo cuocere con il brodo. Dentro l'echalot, che tanto non brucia più.

Poi ci ho messo dentro uno o due (non me lo ricordo, cosa devo fare, non sono perfetto!) pomodori a pezzi



e verso la fine dei venti minuti (20+20, vedi sopra) le melenzane.

Ci voleva soltanto la mantecatura e ho pensato, in un attimo di scemenza (uno dei tanti delle mie giornate) che i cubettini piccoli piccoli di mozzarella andassero bene (mozzarella/melenzane, vedi ieri, buon accostamento). Ho usato mozzarella vaccina, non marca c., ma mi ha mollato dentro il mio risottino troppo liquido. Per cui chi lo rifarà ci metta o caprino o crescenza.
Eccolo, bellissimo:


Questo cazzone di riso dopo ben 40 minuti di cottura, chè poi ce lo siamo aspirato comunque, aveva ancora un'anima vetrosa che levati!

Per cui se, cara/o Amica/o, ti piacciono i miei ingredienti ti fai il risottino col tuo Vialone che godrai.

Se ti vuoi comperare il riso rosso, che mantiene il colore anche dopo la cottura, ti fai una bella insalata di riso per dieci crani con cetriolini affettati, capperini, olive buone e la giardiniera. Il tutto mantecato con la maionese alla senape che ti sei fatto.
Very coloured!

Parmigiana di melenzane minimalista

Ho promesso, a me stesso prima che a chi mi legge, di scrivere, almeno una al giorno, le cose che ho cucinato nella passata settimana. Oggi non ci sono riuscito: troppe le cose da fare e questo caldo che ti appiccica gli abiti addosso e ti fiacca ogni energia. E il giro vita che cresce, inarrestabilmente..... non faccio tanto schifo allo specchio, ma solo di fronte.
Comunque sia una cosa adesso la metto, anche se è passata la mezzanotte e siamo già a mercoldì.
Continuo a mettere ricette da poco ma, come ho dimostrato anche ieri, le ricette sono il mezzo, non il fine.

Prima di partire per la spiaggia mi piaceva dire questa boutade: mi metto a dieta e da domani solo verdura: mi faccio la parmigiana! E quindi me la sono fatta. In vacanza non hai tutte le comodità della tua cucina per cui mi sono arrangiato come meglio potevo.
Le tre melenzane, di quelle allungate, le ho sbucciate come al solito "alla Juventus", le ho affettate e, udite udite, le ho grigliate (se non è dietetica questa!).








Poi mi sono fatto una salsa lunga lunga col pomodoro fresco e la cipolla, e, proprio poco prima che finisse, ci ho messo dentro le foglioline di basilico.






 La mozzarella, vaccina, l'ho fatta a fettine, non proprio sottili, infatti ce ne ho messe un paio (di mozzarelle, non di fette)





e poi ho incominciato a fare gli strati, uno dopo l'altro, sugo, melenzane, sugo, mozzarella,















e alla fine ho colato il sugo rimasto









Un filo d'olio e in forno a 180 °C per una buona mezz'ora, e l'origano, detto la morte della melenzana, l'ho messo alla fine perchè mi sono dimenticato. Succede anche nelle migliori famiglie.















Voto: non si può dare, ovviamente, se le melenzane fossero state fritte sarebbero stati tutt'altri discorsi. Però non ne è avanzata, ed eravamo in due. Ed era di molto digeribile (piccola consolazione).

Bon appetit!

lunedì 11 luglio 2011

Riflessioni balneari


Ci sono! Non sono scappato, ah ah ah.
Solo qualche giorno di mare. Ma il mio blog non l'ho dimenticato e ho anche cucinato qualcosa che questa settimana metterò a disposizione. Non è granchè ma non mi sono dispiaciuto. Più che altro esperimenti, e neanche tanto arditi.
Ho scritto invece a tarda sera questo brevissimo, come è nelle mie corde, che spero piaccia anche a chi è abituato a leggermi su altri argomenti.
Allora a presto
euge


"Capita, per fortuna di rado, o forse per sfortuna, che un insieme di circostanze concorre a chiederti imperiosamente di metterti a scrivere, e tu un po’ nicchi, perché comunque non è né semplice né piacevole, cioè piacevole lo è, ovviamente, ma è faticoso. E’ un po’ come chiedere a una donna pigra di provare qualche nuovo abito nei negozi, che è una cosa fastidiosa e nello stesso tempo abbastanza stuzzicante, cosa che gli americani definirebbero con la parola “sexy”.

Quindi senti che le condizioni sono buone, è un po’ che non lo erano, l’umore giusto (per scrivere, naturalmente) e allora accendi il tuo computer (ma come era bella la macchina da scrivere, con quello gomme rotonde rossoblu, era l’oggetto del tuo desiderio da bambino, e quando andavi in ufficio con Papà tutte quelle macchine da scrivere erano il tuo piccolo paradiso) e parti.
Il cappello l’hai fatto, quindi devi solo partire. E allora partiamo.

Uno dei divertimenti maggiori dell’andare in spiaggia quando sei in vacanza è guardarsi intorno…… certo, le belle figliole sono un gran bel vedere, anche se poi alla tua età ti sembra di averle viste quasi tutte, ma è di gran lunga più divertente fissarsi su un gruppo o una famiglia, non c’è neanche bisogno di ascoltarli.
Cerchi di immaginare cosa ci sia dietro quelle facce, quei muscoli e quelle articolazioni, dietro quei cuori che battono e che, anche se cuori di bambini, un qualche giorno, che a noi umani non è dato di sapere, si fermeranno, per stanchezza o per corrosione da parte di una malattia sconosciuta ai più, si è lasciato andare, si diceva una volta…….
“Punti” qualcuno e incominci a viaggiare con la fantasia, e poi ci fai anche dei ragionamenti, e ti metti nei panni dell’uno e dell’altro, del resto è risaputo che non sei granché normale a fare certe cose….
Oggi ho puntato un uomo, alto, magro, anzi ossuto, calvo e con gli occhiali. Occhiali piccini, privi di montatura e con lenti rettangolari, lenti da miope.  Non particolarmente abbronzato (inizio delle vacanze? bagnante mordi e fuggi?), forse leggermente più giovane di me.  Un uomo che leggeva un libro, un libro vero e non un fumetto o le parole incrociate, che a tratti posava per chiudere gli occhi e riposare un poco. Uno di quelli che definirei, perché non ho paura di quello che mi rimanda lo specchio, un uomo con un cattivo rapporto con il cibo, ma anche questa non è la verità assoluta, magari può esserne parte, comunque uno di quelli che non ha l’ossessione del cibo come me, nel bene e nel male. Un uomo globalmente simpatico, di primo acchito, anche se il primo acchito significa un’altra cosa, significa che aveva un’aria un po’ triste che per me diventa automaticamente il miele della solidarietà. Vogliamo dargli un nome? Sì, lo chiamerò Guido, in un certo senso siamo diventati un po’ amici.
Guido ha due figli che porta al mare con sé, due ragazzetti di età abbastanza vicina fra di loro. Non posso saperlo ma non credo che siano nipotini o figli di amici, ha con loro un tono dolce ma autorevole. Avranno 9 e 10 anni. Sono bambini educati, anche carini in un certo senso, non disturbano nessuno (rarae aves!) ma non sono l’oggetto della mia curiosità. Li accudisce e li controlla ma si capisce che in testa ha dell’altro. Guido non porta la fede matrimoniale. Porta in compenso un bel salamino di vene varicose nel polpaccio sinistro, facilmente visibili e che mal si attagliano col suo fisico asciutto, come potrebbe essere quello di un podista. Forse è solo uno che sta tutto il giorno dietro una scrivania, seduto, e non vuole portare le calze elastiche (per forza, sono semplicemente insopportabili). Un travet, quindi, con le mezze maniche, o un ingegnere navale, che progetta navi grandissime e meravigliose, città di tutto dotate, forse anche della felicità. Ma io non ci credo, infatti non ho mai fatto una crociera.
E se Guido fosse un ragazzo padre? Un errore va bene, due no!  Forse più che un ragazzo padre Guido è solo un uomo lasciato da una donna, stufa di una vita monotona, che neanche in due figli sia riuscita a trovare un buon motivo, o almeno un motivo, di star loro vicina. E allora questi tre maschi, dopo il bagno, dovranno tornare la sera a una casa vuota e mettersi di buzzo buono non si dice a riassettare la casa ma almeno a prepararsi qualcosa che assomigli a una cena, dove nella parola cena c’è dentro la parola famiglia che ha dentro lo stare insieme.
Non credo che Guido sia un marito separato, che prende i figli per i giorni e le ore prefissate come da accordi col giudice. Non ha un’aria abbastanza cattiva.  Ha solo un’aria molto triste, triste come, ma questo l’ho già detto, potrebbe essere l’arrovello di un grande Amore, che è soltanto passato senza fermarsi, o che addirittura ha dato qualche avvisaglia di sé senza arrivare mai. O che è semplicemente finito, lasciando dietro di sé quello che il Poeta ha definito “… sol languore e pianto”.
Ciao Guido, è stato bello passare quest’oretta in tua compagnia".

euge, 9.7.2011, ore 00.41