Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

venerdì 21 agosto 2015

TORTA DI RISO ALL'ANTICA – LIGURIAN RICE CAKE – GATEAU DE RIZ LIGURIENNE

La torta di riso è uno dei must della cucina ligure, probabilmente non solo. Questa è una ricetta tramandata oralmente e oralmente riferita. Ha il pregio indiscutibile della semplicità di esecuzione e della rotondità al gusto.
A dirla tutta è solo formalmente una torta “di riso”, perché il riso non ne è la componente principale, ah ah ah

Le dosi, come in tutte le ricette riferite, sono piuttosto elastiche, e solo l'esperienza sul campo le potrà affinare.
La prima cosa da fare sarà prepararsi la briseé (350 g farina, 160 burro a pezzettini, un cucchiaino di sale, un po' di acqua. Mescolare rapidamente con i guanti e dargli un po' di frigo. Sarai enormemente aiutato nello stenderla se lo farai tra due fogli di carta forno).

Comunque sia in una teglia da cm 24 bisogna versare un monostrato di riso, che corrisponde circa a un etto di peso o poco più, e lo mettiamo a bollire in mezzo litro di latte con un pizzico di sale. Se teniamo la fiamma bassa riusciamo nel frattempo a fare dell'altro.....
Quando sarà pronto lo scoliamo (tenendo il latte) e lo mescoliamo a mezzo kilo di prescinseua, la mitica quagliata genovese. Prodotto caseario dal sapore del tutto inconfondibile, sostituibile certo con la ricotta ma a prezzo di perdere quel gustino debolmente acido che ne fa un prodotto unico. Vedete bene che per un etto circa di riso mezzo kilo di quagliata non è poco!
Abbiamo poi soltanto da aggiungere un pugno di funghi secchi, spugnati e tritati, una spolverata di noce moscata e uno-due cucchiai di parmigiano (per chi lo adora: sardo!).
Occhio che l'impasto dovrà restare bello morbido, altrimenti aiutarsi con il latte della bollitura del riso e anche con l'acqua dei funghi secchi.

Stendi la briseé sulla teglia e la riempi con il tuo impasto. Manca solo un rosso d'uovo spennellato sulla superficie della torta, per darle quel bel colore giallo come il sole.
La canonica mezzoretta di forno a 180 °C basterà a concludere questo piccolo capolavoro di cucina familiare.
Non crediate, cari amici, che coloro che saranno seduti al vostro desco non sprizzeranno di gioia nell'assaggiarla.......



Stamattina ballerei, se ne fossi capace...


mercoledì 22 luglio 2015

Pastasciutta "presto e bene" - Pastasciutta "quickly and well" - Pastasciutta "vite et bien".

Altra ricetta partorita dal desiderio di mangiare rapidamente. Mi rendo conto che non è bello arrivare la sera a casa in queste condizioni di spirito ma mi si richiederebbe tale sforzo di volontà che, oggi come oggi, non riesco a produrre.
Altre cose produco invece, come questa pastasciuttina......




Nella padella metto il sedano e poi il porro, affettati a julienne e con l'olio evo. Li lascio colorare (il fuoco lo metto a stecca: fa prima e non succede niente, a patto di averlo sempre a mente) e poi aggiungerò il pomodoro fresco, e maturo, naturalmente. Quando il pomodoro sarà quasi disfatto aggiungo, ad ulteriore insaporimento, qualche pomodoro secco tirato fuori dall'olio. I miei.














Mezza ricetta è fatta.
L'altra mezza la faccio nell'altra padella, dove metto l'olio, l'aglio e due o tre acciughe, a disfare. Quando è il momento levo l'aglio e tosto il pangrattato, sempre il mio. Qualche bella cucchiaiata. E lo tosto bene bene.
Dopo aver spento sotto questa padella aspetto un poco e aggiungo la pasta di olive, mescolandola delicatamente.










Questi due rapidissimi sughi li puoi fare mentre bollono l'acqua e la pasta, 
Quando la pasta è pronta la scoli e la salti nella salsa di pomodori. Mescoli infine con il pangrattato alle olive. Un filissimo d'olio, naturalmente......

Eccolo:










giovedì 2 luglio 2015

Pasta con verdure grigliate e feta

Non è una mia ricetta originale ma l'ho assaggiata in una casa non mia.... e  la rimando volentieri nella rete.
La pasta, stasera di tre tipi diversi,  l'ho cotta a risotto e aggiunta di una bustina di zafferano.
Il condimento è molto presto detto: un vasetto di melenzane grigliate, uno di peperoni grigliati, una porzione di feta greca. Tanto timo profumato.....
Penso che, vista anche la stagione, sia forse meglio farne una pasta fredda, anche se lavandola perdiamo la cremina fatta dall'amido. ...



lunedì 15 giugno 2015

CENA DEI CUBETTI - DINNER OF THE LITTLE CUBES - DINER DES PETITS CUBES

I cubetti.... mi tornano in mente certi cubetti di legno colorato, colori vivaci, con i quali da bambino mi inventavo poco più che piccole case, ma ci passavo delle giornate.
Devono essere stati ripescati ieri pomeriggio, in quel melting pot sotto i capelli che raccoglie tutto, ma non in ordine....

Non è che puoi far roba calda a cena, anche se siamo agli sgoccioli della primavera: chi viene a sedersi al tuo desco vorrà ben essere rinfrescato.

L'ultimo imperativo categorico è ben quello di svuotare dispensa e/o frigorifero: nel mio caso l'aurea regola del"first in/first out" (consumare per prima la roba che si è comperata prima) si traduce nel mangiare sempre cose vecchie. Anche perché, vivendo l'inconscia paura di restare senza cibo, finisco con comperare sempre di più di quel che consumo. E l'ordine nelle dispense non lo faccio poi così spesso.

Allora: un melone in frigo: comprerò un po' di prosciutto di Parma (che trovo più aggraziato del San Daniele, non me ne vogliano i friulani).

Frittata di pasta: si può mangiare fredda. So chi mi venderà la provola silana. Ho in frigo un certo avanzo di soppressata che non potrà che essere perfetta. E in frigo c'è anche il pecorino.

Bollito con salsa tartare: perché quel pezzo di "polpa per bollito" che ho comperato mi occhieggia triste dal cassetto della carne.

Il dessert lo portano loro.


Mezzora per la spesa: il giovane che abita con me talvolta si adatta a farmi da autista. Al mercato vado diritto dai miei fornitori...

Non è una grande cena, lo ammetto però l'applauso l'ho strappato lo stesso.

Melone e prosciutto crudo: a cubetti un po' più grossi il melone, a cubetti un pochino più piccoli   il crudo, tagliato attentamente dal pizzicagnolo in due fette dello spessore di cm 1 circa.
Tocco dello chef: l'aceto balsamico.



La frittata è la solita: la potete vedere qui. Si è trattato di farla a cubetti, e non è stato poi così semplice.



Il bollito e la salsa tartare son sempre le solite cose, che non c'è da spiegarle: però le puoi servire fredde (non di frigo, ambient!)




Ecco, ci ho perso un'ora e mezzo ma, come sempre e anche con un piede dolorante, MI SONO DIVERTITO. Tanto basta.



venerdì 12 giugno 2015

Pizza di pancarrè - Pizza avec le pain blanc - Pizza with white bread

L'altra sera torno a casa col desiderio di farmi la pizza. Se la posso programmare la pasta della pizza me la faccio con il lievito di birra e la faccio lievitare finché non mi raddoppia. E viene bene. Se è tardi e non ho voglia di aspettare uso la cosiddetta “farina istantanea” che dopo alcune prove non mi dà cattivi risultati, è morbida e l'alveolatura è accettabile.
Ma non avevo neanche più quella...... non sono tipo da farmi intimidire, in queste situazioni.
Mi sono inventato la pizza con il pancarrè. Nella mia mezza gastronorm (26x32,5 cm) di rame ho messo un po' di olio evo. Dieci fette di pancarrè ci sono state di misura.
Beh, la prima cosa della pizza è il pomodoro: ho frullato una buatta di pelati e con il cucchiaio ho spalmato la passata sulle mie fette. Un pizzico di sale. Melanzane e cipolle le ho grigliate a parte e poi distribuite sulle fette. Qualche cappero di Pantelleria. Un'ultima spruzzata d'olio e in forno per un quarto d'ora. A stecca ma con gli occhi aperti.
All'uscita su ogni fetta un cucchiaino di stracchino.
La foto è quella fatta un'attimo prima dell'ingresso in forno.
La ricetta dimostra che si può entrare in casa senza fare nessuna spesa usando soltanto quello che in casa si ha (dispensa + frigo).
La durata della cottura è a piacere.
Bon appetit!





 


giovedì 26 febbraio 2015

Tortelli con crema di carciofi, con sugo di zucchini - Tortelli with artichoke cream and summer squashes sauce - Tortelli avec crème d'artichaut et courgettes sauce

Ricettina che porta con sé una curiosa delicatezza......

La crema di carciofi ce la facciamo in casa, che è più buona......rosoliamo una cipolla affettata, mettiamo uno spicchio d'aglio vestito e poi i carciofi puliti con tanto amore e affettati. Dopo una bella rosolata li portiamo, come al solito, a cottura con poca acqua e un pizzico di estratto di carne. Una volta ammorbiditi ci mettiamo il prezzemolo, leviamo l'aglio e li frulliamo con il minipimer. La crema deve essere piuttosto densa, quindi tutt'al più aggiungi un filo di olio evo. Assaggi e aggiusti di sale.
E una cosa l'hai fatta. La userai per riempire i tuoi tortelli, fatti come al solito con mezza farina 00 e mezza semola, e un goccio di vino bianco. Usa la sac a poche, per favore.....

Per il sughetto ho deciso di fare un soffrittino con il porro e la carota, in abbondanza di quest'ultima. Tritati finemente. Dentro vi ho messo un paio di zucchine tagliate a giardiniera e le ho portate a cottura.
Intanto l'acqua bolliva e i tortelli sono stati messi a cuocere.

Ecco come ho voluto portarli in tavola:




E sentitevi tutti questa meraviglia.......




giovedì 19 febbraio 2015

Taglierini con salsiccia e mele - Taglierini avec le pommes et la saucisse - Taglierini with sausage and apple

Riprendo, dopo non piccola assenza, le pubblicazioni delle mie ricette.

Che nel frattempo si sono modificate..... ultimamente, forse per un pizzico di follia autocelebrativa, le ricette me le invento (e non voglio dire "le creo".... ah ah ah).

Stamattina alle sette ho aperto il frigo e l'occhio mi è caduto su un avanzo di pasta di semola dell'altro giorno.... l'ho un po' reimpastata e l'ho rimessa in frigo, fino all'ora del pranzo.
Arrivato quel benedetto momento ho srotolato un po' di salsiccia e l'ho messa a rosolare con un goccetto di olio evo. Sfumata con il vino bianco e aggiunto una mela croccante (Stark) tagliata a pezzettini. Intanto i miei taglierini cuociono allegramente, come il mio umore di oggi, che ha svariati motivi di contentezza.
Ultimo tocco: qualche noce sbriciolata. Ultimissimo tocco: un giro di pepe nero.

E anche oggi la nostra piccola festa a tavola l'abbiamo fatta. Certo, la pennichella è stata un po' faticosa.....


Eccoli, i miei taglierini




Mi scuso, ma non riesco proprio a farne a meno: questo è il regalo che a novembre mi è piovuto dal cielo e io lo condivido nel blog. Poi non è detto che lo si debba vedere tutto, ah ah ah