Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

lunedì 17 dicembre 2018

Ultima pasta con le sarde

LA PASTA CON LE SARDE (dose per dodici)
1 – preparazione delle sarde
Pulisci, con tanta pazienza, un kilo e mezzo di sarde: io ci ho impiegato un'ora. Le appoggi su qualche foglio di rotolo da cucina per asciugarle.
Il finocchio selvatico, ce ne vorrà un kilo, con tanta fatica procurato fresco, lo sbollenti un quarto d'ora dopo aver levato i gambi grossi e duri. Non buttare via l'acqua! Servirà per cuocere la pasta. Non usarlo tutto, solo metà.
A questo punto nella tua padella metti l'olio, l'aglio, un niente di peperoncino, e fai andare un poco. Aggiungi il finocchio e levi l'aglio. Butta le tue sarde. NON SI DEVONO DISFARE! Falle cuocere solo pochi minuti, aggiungendo un mestolino di acqua del finocchio dove avrai versato la bustina di zafferano.
2 – preparazione della salsa
a) una decina di acciughe salate le pulisci e le fai andare con delicatezza in un padellino con un goccio di olio evo.
b) tre o quattro cipolle un po' delicate, tipo Montoro o Giarratana le metti in padella. Dopo un poco butti un etto di uva di Corinto (uva passolina) precedentemente reidratata, e un etto di pinoli, e li fai rosolare. Aggiungi il restante finocchio, anche esso sbollentato. Un terzo di tubetto di concentrato di pomodoro non potrà non starci bene. Aggiungi le acciughe sfatte. Se la salsa ti sembra troppo asciutta versi un po' di acqua del finocchio.
3 – Nell'acqua del finocchio, allungata con acqua normale, cuoci il tuo kilo di pasta. Io adoro le caserecce ma i bucatini vanno benissimo. Poi ognuno ci sbatte quella che vuole. Tirala su leggermente al dente.
4 – intanto che la pasta cuoce hai il tempo per l'ultima cosa: frulli un etto di mandorle e rosoli in padella un etto di pangrattato con l'olio giusto, stacci all'occhio perché non ci vuol niente a bruciarlo...


E ALLA FINE LA COMPOSIZIONE!
Metti la salsa nella rostiera. Ci versi la pasta. Mescoli bene. Ricopri con le sarde, che saranno ancora riconoscibili. Spargi le mandorle. Spargi il pangrattato.
Sbatti in forno – ma l'avevi acceso? - per dieci minuti ancora. Porti in tavola. Godi e fai godere... ah ah ah