Pubblico infine oggi questa ricetta della mia amica Barbara, chef raffinata, simpatica, che ha incominciato in questi giorni una nuova avventura gastronomica, significativa, e segno di grande solidarietà umana: auguri Barbara!!
Questa terrina porta in sè gusti diversi, che non avrei mai azzardato a immaginare vicini: ma mi sono piaciuti, e l'ho rifatta a casa.
E' meglio farla la sera per il giorno dopo.
Le dosi sono per un kilo di prodotto finito, un etto a cranio come antipasto e due come secondo.
Ci vorranno: due etti di polpa di coniglio (io non l'ho trovata, ho dovuto fare un'autopsia al coniglio intero), due di fegatini di pollo e tre di polpa di maiale. Questa carne non la dovrai frullare ma la dovrai tagliare al coltello, a cubetti molto piccoli. Senza la fretta che ho avuto io, che ci ho mescolato un po' del mio pollice sinistro.
Adesso la frutta secca: 50 g di uvetta, 50 di pistacchi di Bronte, 50 di nocciole di Cortemilia, 50 di mandorle, 50 di uvetta bianca, lavata nell'acqua corrente e immersa a idratarsi nell'Armagnac.
(nota di euge: io la frutta secca penso che debba essere tritata, ma Barbara non lo dice)
Poi: tre echalot, 10 cl di panna, un pizzico di cannella, pepe, TRE CUCCHIAI DI GRASSO D'ANATRA (vulgo: burro), 5 cl di Armagnac e 5 cl di porto bianco.
Comincia a rosolare il coniglio col grasso, lo fai dorare leggermente, poi aggiungi il maiale e i fegatini, cuoci per alcuni minuti e aggiungi l'echalot tritato.
Aggiungi nel tuo tegame le spezie, la panna,il porto bianco, la frutta secca,l'uvetta, sale e pepe.
Quindi va tutto dentro un'idonea terrina e la terrina nel bagno maria, e tutto nel forno preriscaldato a 180 °C, per due ore.
Servila freddo: un gusto "nuovo".
Bon appetit!!!!!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 29 novembre 2010
Terrina di coniglio e frutta secca
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