Dovrei dire la Bavarese della mitica Elena, di nome e di fatto.
Questa bavarese fa parte di certi scambietti cultural-gastronomici che abbiamo proficuamente avviato, nel senso che l'ha fatta proprio Lei, a cui ho chiesto il permesso di pubblicarla, tante sono le lodi che ha sollevato.
Oltretutto è di perfetta digeribilità, cosa di non poco conto.
Apro quindi le virgolette:
"1/2 litro di latte
12 rossi d'uovo
30 gr. di colla di pesce
400 gr. di zucchero
1 litro di panna
1/2 cucchiaino di vanillina
1 pizzico di vaniglia (solo se si ha esperti a cena)
Si ammolla la colla di pesce. Si mette sul fuoco il latte con 50 gr di zucchero e si scalda. Il resto dello zucchero si mescola con le uova. Quando il latte bolle si uniscono le uova e la colla di pesce ben strizzata. Non bisogna superare gli 80° perchè se no le uova impazziscono, è pronta quando fa una patina sul cucchiaio (di legno). Si unisce la polvere di vaniglia e la vanillina. Si mette il composto in frigo per un'ora.
Si monta a metà la panna senza zucchero e la si unisce al composto mescolando con la frusta.
Si dispone nello stampo.
Se si aggiunge un elemento più liquido come fragole frullate con zucchero si deve aumentare la colla di pesce.
Se si aggiunge cioccolato non si fanno variazioni".
Non c'è bisogno di commenti,bisogna solo mangiarla e offrirla a chi si vuol bene.....
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
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