E' un entrèe un po' diverso, di grande impatto secondo me.
Per sei Amici ci vorranno due filetti di petto d'anatra, due pere verdi, abate o willliams, un etto di pinoli, un cucchiaio di aceto di Jerez o Sherry che dir si voglia e tre cucchiai di olio evo (ma non quello di Sicilia o di Calabria, un pochino più delicato, tipo lago di Garda), una carotina e un gambo di sedano da fare a julienne. Un po' di foglie di valeriana (soncino) e qualche chicco di melograno.
Adesso si parte.
Metti il filetto sulla piastra rovente, dal lato della pelle e fallo cuocere bene, poi lo giri ma ovviamente da quel lato lì lo terrai un po' meno.
Prima di scalopparlo lascialo a riposare un po'. Occhio che il cuore deve restare un po' rosa, almeno.
Poi sbucci le pere a fette sottili e le metti subito nel succo di limone, che sennò scuriscono. Le scoli e fai l'insalatina con la valeriana, il melograno, i pinoli, la carotina e il sedano a julienne.
L'insalata la condirai con la vinagrette (olio:3, aceto:1, sale e pepe, scuotere nel biberon fino a che non fa la cremina) che userai anche per spennellare le tue fettine di anatra, quindi non essere tirchio con l'olio.
Ecco come l'ho fatto io
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 15 novembre 2010
Insalata di filetto di petto d'anatra alle pere e all'aceto di Sherry
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento