E' la prima ricetta che ho fatto nella sortita in val d'Aveto, lo scorso fine settimana, in cui la pioggia ha aiutato egregiamente l'attività' mangereccia.
Non ti chiedo, cara/o Amica/o, di comperare le castellane, usa la pasta che trovi: io ho trovato quelle, però se vuoi quelle della foto allora devi comperare le castellane, quelle marca B.
La ricetta, semplice e più che gustosa, è di Barbara, che ringrazio di esserci.
Dovrai avere: 80 g di buccia d'arancia senza il bianco e da far sbollentare un attimo, una cipollina fresca, due etti di coppa (ho scelto questa ricetta perché dietro la val d'Aveto c'è Piacenza), il parmigiano, olio evo, sale e pepe.
Taglia la buccia d'arancia e la cipollina a julienne.
Fai appassire in padella la cipollina e l'aglio schiacciato, aggiungi la buccia d'arancia e fai insaporire.
Cuoci le tue castellane al dente e le salti nel sughetto cipolla-arancia-aglio. Aggiungi la coppa, tagliata anche lei a julienne.
Se proprio vuoi allargarti mantechi con burro e parmigiano.
Poi ti siedi e preghi che ce ne sia abbastanza.
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
venerdì 5 novembre 2010
Castellane (?) all'arancia con julienne di coppa
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Complimenti ..piatto ricco e gustoso.......l'uso della buccia o polvere d'arancia ultimamente è frequente.
RispondiEliminaProverò questa ricetta e ti saprò dire.
Vedrai che ti piacerà!
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