Si avvicina l'inverno, piatto ideale per una fredda domenica, che poi è un piatto unico, lavori anche meno....
L'ho fatto un Natale di qualche anno fa, buonissimo riscontro.
Ci vorranno sei etti di lasagne ricce o mafaldine, (cara /o lettrice/ore se mi fai una ricerchina su mafaldine e reginette e che differenze hanno te ne sarò grato per l'eternità) 300 g di polpa di manzo, 250 di coppa di maiale, un etto e mezzo di salsiccia sbudellata, un bicchiere di vino rosso corposo, 40 g di burro, 50 g di estratto di pomodoro, due chili di pomodori, 250 g di ricotta pecorina, 150 g di pecorino sardo, olio, sale e pepe.
Scrivendola, anche adesso a distanza di anni, mi stupisco dell’inserimento di questa ricetta nei primi. Fatta così è primo, secondo e dolce…….
Fai appassire la cipolla affettata in una adeguata padella con il burro e l’olio e rosola la carne tagliata a pezzettini e la salsiccia sbudellata. Quando è bella rosolata butti il vino e fai sfumare. Poi butti i pomodori (prima sbollentati , spelati e privati dei semi) e l’estratto. Salare e pepare e far andare un’ora. Ma due è meglio.
Magari ti leggi un capitolo di un libro.
Lessa le lasagne, le scoli e le condisci con il ragù. Le trasferisci nel piatto di portata e ci spargi sopra la ricotta passata al setaccio e pepata. Poi anche il pecorino sopra.
La foto che ti allego, caro amico, la usava Pavlov per far sbavare certi suoi cagnolini.......
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
giovedì 4 novembre 2010
Mafaldine (o reginette che dir si voglia) con ragù e ricotta
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