E' questa una ricetta "storica" di euge, nel senso che è tratta da uno dei primi libri di cucina che ho comperato, il Carnacina, e che uso ancora.
Potrebbe essere il lontano 1987.
E' anche una delle poche ricette che nel giro di questi venti e passa anni ho fatto più volte (non amo cucinare più di due volte una ricetta), perchè alla mia Famiglia piace sempre molto e perchè il basilico le da' un profumino....
Le dosi di Carnacina (che poi non è Carnacina, è Veronelli) sono per otto, e io non sono quello che può permettersi di modificarle.
Ci vorranno: 800 gr. di maccheroni spezzettati; 150 gr. di prosciutto cotto grasso e magro da tritare nel mixer; 50 gr. di burro e 50 di strutto (usiamo tutti solo il burro: occhio che non è sostituibile con l'olio!); 1 kg. e mezzo di polpa (netta, nota di euge) di pomodoro fresco bene asciutta tagliata a filetti, 120 gr. di pecorino, o altro formaggio piccante grattuggiato; 3 spicchi d'aglio schiacciati.
Basilico, abbondante, tagliuzzato grossolanamente. Pepe.
Metti in un tegame molto grande il burro e lo strutto, l'aglio schiacciato e il prosciutto tritato; a calore moderato imbiondisci l'aglio, aggiungi i filetti di pomodoro; condisci con sale e pepe, cuoci a calore molto moderato per far amalgamare bene il pomodoro col condimento (ritira l’aglio).
Mentre prepari la salsa, cuoci i maccheroni in abbondante acqua bollente leggermente salata, li sgoccioli al dente, e li fai saltare nello stesso tegame della salsa.
Togli dal fuoco, versi i maccheroni in un piatto caldo, li condisci col formaggio mescolato al basilico e porti la fiamminga in tavola.
Commento di euge: piccola fatica, grande successo!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
sabato 23 ottobre 2010
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