Dopo aver pubblicato il dolce metto l'antipasto: nulla di più scombinato, come chi scrive.
Secondo me la mousse è buonissima così, da mangiarsela con i crostini, ma nulla vieta di accompagnarla a pesce, fegato o verdure.
La ricetta è della scuola di Ivan Messuri, chef di grande valore e versatilità.
Ci vorranno: 150 g di salmone affumicato scozzese, un cartone di panna da 200 cc, 5 grammi di colla di pesce, il succo di mezzo limone, sale e pepe.
Questa ricettina è decisamente più semplice della precedente.
Tagli a pezzetti il salmone e fai ammorbidire la gelatina nell'acqua fredda.
La panna la monti a parte.
Adesso frulli il salmone con il sugo di limone e un pizzico di sale e pepe bianco, fino a ottenere un crema omogenea e ben amalgamata.
Devi a questo punto mettere la colla di pesce in un pentolino con un cucchiaio di acqua e, a fuoco più che dolcissimo, la fai sciogliere e la aggiungi alla crema di salmone. Adesso incorpori la panna.
Questa è la mia interpretazione:
Ma...... se vuoi fare una presentazione ancora più carina, versi la mousse in conchiglie spennellate di acqua e la metti in frigo un paio d'ore. Al momento di servire capovolgi la conchiglia nei piatti.
Bon appetit!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 13 dicembre 2010
Ricette per le feste 2 - Mousse di salmone affumicato
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