Eccolo, il primo che ho fatto il 25. Niente male.
Avevo una mezza idea di fare un risotto con i fegatini, che non avevo mai provato, ma mi è balzato davanti agli occhi questo accostamento, che forse ho recuperato in un file nascosto fra quei pochi neuroni residui....
Comunque sia l'ho fatto e non mi sono dispiaciuto.
La foto subito:
Il soffritto per il riso questa volta ho deciso di farlo con l'echalot, non avendo avuto il coraggio di usare solo l'aglio.
Come sempre cuocio le cose singolarmente: quindi ho preso tre carciofi (eravamo in sei), li ho affettati sui tre millimetri e li ho saltati in padella, con l'aglio, poi un goccio di acqua per farli finire di ammorbidire. Alla fine il prezzemolo tritato.
I fegatini, 3 etti circa, li ho affettati e anche loro sono saltati in padella, con una noce di burro e la salvia.
Poi il risotto l'ho fatto come al solito, col Carnaroli, questa volta, e con del buon dado vegetale. Non sto a raccontarti la preparazione, cara/o lettrice/ore, perchè l'ho scritta millanta volte.
A circa cinque minuti dalla fine ho aggiunto le mie due cose separatamente cucinate, ho finito la cottura del riso, ho mantecato con il burro e ho aspettato quei 3-4 minuti canonici.
Tutto qui.
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 27 dicembre 2010
Ricette per le feste 14 - risottino fegatini e carciofi
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Me encantó como te qued+o el risottino,se ve delicioso ,me encanta la música Italiana y todo lo de tu patria en especial la culinaria,abrazos y me quedo en tu lindo blog está maravilloso,cariños.
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