Di nuovo un piatto super-originale, "partorito" dall'immaginazione di Riccardo. Come sempre..... chapeau!
Se deciderai, in una giornata magari un po' annoiata, di metterti a fare i tagliolini, Riccardo consiglia di farli così: 625 g di granito o grano duro, due uova a pasta gialla e ulteriori 175 grammi di uova intere, un pizzichino di sale e qualche cucchiaio di concentrato di pomodoro.
Ricorda che quando avrai fatto i tagliolini li sfarinerai con la farina di riso.
Se la tua vita è invece di corsa..... la pasta fresca te la comperi già fatta.
Per la tua salsa, e secondo me qui viene l'interessante, avrai bisogno di sei fette di speck, tagliate sottili, un etto di gorgonzola (dolce, direi io, ma Riccardo non lo specifica), cinque belle bustine di zafferano, una cipolla rossa, due ciuffetti di prezzemolo, un bicchiere di panna (o di latte a tua scelta), un bicchiere di vino bianco secco, un bicchiere di acqua, sale, pepe e olio evo q.b.
Tagli lo speck a julienne (vulgo: striscioline) e lo metti in padella con olio bollente, poco poco. Devi far imbrunire (d'inverno le ore 17 saranno perfette!) indi aggiungi il trito di cipolla, la fai appassire. Aggiungi anche il prezzemolo (ti prego non farlo cuocere più di 30-40 secondi, lo bruci!).
Adesso puoi sfumare con il vino bianco e quando l'odore alcoolico non lo percepisci più aggiungerai la panna, l'acqua e lo zafferano. Aggiusti di sale e di pepe.
La salsa sarà pronta dopo alcuni minuti di cottura.
Come sempre grazie a Maria Chiara per la foto, estemporanea
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
domenica 27 febbraio 2011
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