E' una ricetta tratta dal libro di Eduardo, che troverai nell'elenco dei libri di cucina.
Ieri l'ho fatta dopo anni che non la preparavo, e, anche se con la solita fretta, è piaciuta parecchio...
Diciamo per sei: mezzo chili di spaghettini, un chilo di pomodorini ciliegia, olio, basilico abbondante, uno o due spicchi d’aglio.
Bisogna che tagli i pomodorini a metà e li svuoti dei semi e del liquido (io ho usato lo spremiagrumi) che metterai in un colino.
Nella padella ci metti i soliti olio e aglio e quando questo è colorato butti i pomodorini, levi l’aglio e, a fuoco dolce, aspetti che diventino color mattone. Qui ci vuole pazienza e coraggio.
E anche tempo, quello che manca sempre!
Una volta cotti gli spaghetti li versi nei pomodorini, a fuoco vivissimo, assieme al loro sugo filtrato. Salti e aggiungi il basilico.
Semplice, forse neanche da pubblicare, ma che sapore!!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
domenica 20 febbraio 2011
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