Anche stasera, come sempre, bisognava fare bene ma soprattutto presto: mi è venuta in mente una ricettina che a suo tempo avevo preso dal sito della Cucina Italiana ma che avevo messo lì e non avevo mai preparato.
Ho comperato un pacco di quei fusilli colorati che mi piacciono tanto, anche se come qualità di pasta non sono poi granchè.
Poi ci vogliono, per quattro affamati: pecorino sardo stagionato 1,5 o 2 etti, un limone bio (io avevo quelli maturati al sole della Costa Azzurra, wow), un po' di mollica di pane non secca ma comunque sbriciolabile, basilico, maggiorana fresca, olio evo ma non forte, sale q.b.
Ho incominciato a tritare al coltello il basilico e a sfogliare la maggiorana:
dopodichè ho sbriciolato il pecorino sardo
e infine ho mescolato la mollica con il basilico:
Questa l'ho saltata poco poco in padella, con un filo d'olio, con grande attenzione a non farla bruciare.
Intanto che la pasta colorata bolliva, simpaticamente, assieme a un po' di scorza del limone e qualche foglia di basilico, ho fatto anche un po' di striscioline di limone.
Una volta scolati i fusilli ho messo tutto insieme: mollica "basilicata", sardo, maggiorana, striscioline di limone, qualche gocciolina di succo di limone (questo a piacere), un po' di olio a crudo, la maggiorana. Una bella mescolata ed ecco pronto un piattino bello, simpatico, vegetariano anche, ma soprattutto veloce.
A miei cari lettori l'onere di provarlo.
Bon appetit!
La Cucina Italiana consiglia di abbinarci un vino bianco secco, leggermente aromatico: Trentino Müller-Thurgau, Cinque Terre bianco. Io che sono un trucido ho bevuto Frascati, tanto però!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
giovedì 17 febbraio 2011
Cucina veloce e profumata: fusilli colorati al limone e basilico
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