Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

martedì 15 febbraio 2011

Jambalaya, questa sconosciuta

Questa ricetta, ancora di riso (ragazzi, questo è il momento del riso, che ci volete fare?), nasce da una domanda, a tradimento vorrei dire, di quel giovanotto che abita in casa mia e che porta il mio cognome.....

"Pa', tu sai cosa è la Jambalaya?"
Non potevo fare la figura di non saperlo e allora me la sono andata a cercare!

Ho trovato in rete la ricetta di mangiare bene.com e l'ho usata come base per la preparazione.

Però prima alcune note: la Jambalaya è la preparazione più nota della cucina creola, che ha una base francese e spagnola, sui cui si innestano apporti locali legati alla cultura afroamericana, dato che le interpreti di questa cucina erano quasi sempre cuoche nere o meticcie.
Tutte le versioni (con pollo, maiale, crostacei, coniglio selvatico) prevedono che le cipolle e i peperoni e le verdure aromatiche (timo) vengano rosolate nel lardo e che la carne o i crostacei, cotti a parte in piccoli pezzi, vengano aggiunti successivamente insieme al riso e al brodo.


La nota aromatica è data dal pepe di Cayenna, e da un generoso uso di spezie, in ispecie pimento e chiodo di garofano.

La ricettina è' questa, per sei, con le mie (piccole) modifiche: 450 gr petto di pollo a pezzetti (io ho usato filetto di maiale, vedi sopra), 450 gr salsiccia piccante (la mitica Napoli), una cipolla tritata, due spicchi di aglio, quattro gambi di sedano tritati, mezzo kilo di pomodoro a cubetti, un tubetto di concentrato di pomodoro, otto tazze di brodo di manzo, va bene il dado, due cucchiaini di pepe nero più uno di bianco, due cucchiaini di pepe di Cayenna, un  peperone a pezzetti, due foglie di alloro, sale q.b., quattro tazze di riso parboiled (metà del volume del brodo).

Nella padella ho fatto dorare il maiale con un filo d'olio evo, in un'altra i cubetti di salsiccia, tanto per sgrassarli un po' e poi li ho avvicinati al maiale.


Prendi ora una casseruola e facci appassire la cipolla, il sedano e l'aglio tritato (e il timo). Quando sono diventati trasparenti aggiungerai i peperoni ed il concentrato di pomodoro. Mescola bene e senza mai smettere di mescolare fa in modo che il pomodoro "caramellizzi" cioè prenda un bel colore mogano dorato (non bruciato però!).


A questo punto versa due tazze di brodo e con un cucchiaio di legno gratta bene il fondo della pentola e mescola bene in modo che tutti gli ingredienti si amalgamino perfettamente tra di loro: deve risultare abbastanza spesso. Certo che se come me usi l'antiaderente le crosticine non le troverai! lol)
Aggiungi ora i tre tipi di pepe, il sale, i pomodori a cubetti e fa cuocere per circa 10 minuti.
Aggiungi poi il pollo e la salsiccia e mescola bene. Versa poi il brodo restante, fagli riprendere il bollore, ed infine aggiungi il riso. Aggiusta di sale e fa cuocere fino a quando il riso avrà assorbito tutto il brodo. A questo punto da una bella mescolata e fa cuocere ancora, non smettendo mai di mescolare fino a quando la Jambalaya avrà raggiunto la giusta consistenza, un poco liquida.
Ecco la mia:

2 commenti:

  1. ricetta interessante
    da provare ma con il petto di pollo
    non il perchè ma il filetto di maiale non mi tenta
    buona giornata katya

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  2. ciao Katya, grazie per il commento. La mia preferenza va al filetto di maiale perchè la cottura del pollo è un po'più "rognosa". Sono comunque convinto che anche il pollo sia perfetto.
    ciao

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