Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

sabato 18 giugno 2011

Linguine con le lenticchie

Non puoi fare tutti i giorni una ricetta spettacolare! Qualche volta ti devi accontentare di una ricetta soltanto carina. E questa lo è.

In realtà non si dovrebbe cucinare, come faccio io, tutti i giorni, ma solo uno su 3 o 4, pena la crescita a dismisura del giro vita, cosa che sta già succedendo. Ma un po' la gola e un po' il desiderio e il piacere di convidere qui i miei divertissement, alla fine della fiera ogni giorno è domenica.

Stamattina ho messo in padella una Tropea, l'olio evo giusto, un paio di spicchi d'aglio schiacciati e un peperoncino. E due o tre rametti di rosmarino. Quando la cipolla è imbiondita ho buttato 250 g di lenticchie secche, quelle piccine tipo Castelluccio, tanto per intenderci. Una volta insaporite ho buttato due lattine di pelati bio e ho portato il tutto a cottura con circa 600 cc di brodo. Non aspettatevi, care/i amiche/amici che le lenticchie si disfino: io sono dell'idea che devono mantenere una certa loro croccantezza, comunque allungando il brodo e il tempo le potrete cucinare della consistenza che volete.

Nota bene: vabbè che il pomodoro vuole il sale ma bisogna andarci piano, e c'è un perchè (vedi infra).



[inciso: nel mio blog non c'è pubblicità, per scelta, ovviamente, perchè la trovo, negli altri blog, talvolta confondente. Quindi se una volta tanto faccio una piccola pubblicità nessuno se ne abbia a male.
Per fare un brodo che io considero buono ma soprattutto immediato uso un certo dado che Knorr vende per la ristorazione professionale, il "brodo delle feste", top di gamma, in scatole da 1 Kg. Lo vendono ai magazzini Metro.
Con questo non voglio dire che si deve usare il dado Knorr però averlo in casa secondo me è furbo e utile.
(Ovviamente non per chi patisce dell sindrome del ritorante cinese, cioè è allergico al glutammato di sodio). Se poi lo vendono per la ristorazione professionale vuol dire che nei ristoranti, anche quelli "giusti" c'è. Chi riesce a procurarselo - chi non ha un amico con la tessera Metro? -  faccia una prova, 30 grammi per litro di acqua, e ci sbatta dentro qualche tortellino. Se poi trova che non è buono, anche se non può essere "buono", mi mandi un commento, chè sarà molto ben accetto].

Le linguine le ho cotte a risotto, e mio figlio vi manda a dire che per lui è questo l'unico modo di cucinare la pasta.


Dimenticavo un particolare sostanziale: ci ho grattuggiato sopra la ricotta salata di Palermo che mi ha portato Franco: una libidine!



Buon sabato sera!

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