Un'altra ricetta di una scuola di cucina, questa volta con lo Chef Max Mariola.
E' una ricettina dai gusti compositi, buonissima e veramente originale. Come lui, del resto.
Per dodici persone ci vorranno: sette astici da mezzo kilo ciascuno, sei finocchi, due mele golden delicious, olio evo, burro, due scalogni, aneto (o barba del finocchio), sale e pepe q.b.
Per la salsa al mandarino: sedici mandarini, due arance, due cucchiai di zucchero, timo fresco.
Per fare la purea di finocchi e mele: taglia grossolanamente finocchi e mele, quindi cuoci i finocchi in acqua bollente fino a che non risulteranno morbidi. A parte fai un soffrittino di scalogno, burro e olio a cui, quando lo scalogno è appassito, aggiungerai i finocchi sbollentati e le mele. Fai cuocere fino a che il liquido non sarà esaurito. Quindi frulli e quando avrai una crema liscia e omogenea aggiusti di sale e pepe.
Gli astici li sbatti in acqua bollente per cinque minuti, li scoli e li svuoti bene, anche le chele.
Per fare la salsa al mandarino dovrai semplicemente spremere mandarini e arance e mettere il succo in un pentolino assieme allo zucchero e a tre rametti di timo. Cuoci fino a che non otterrai una salsina molto ristretta.
Ecco il risultato finale, Bon Appetit!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
giovedì 27 gennaio 2011
Insalata di astice con purea di finocchi e mele e salsa al mandarino
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