Ricominciano, con ritardo, le ricette.
I motivi del ritardo sono tanti: una breve vacanza, un impegno di lavoro pressante che ha riempito le mie serate di gennaio. Principalmente però, lo dico senza alcuna vergogna, una difficoltà a ritrovare il piacere di giocare con i pentolini. Questo mi è dispiaciuto, per me e per chi mi legge.
Riprendo quindi stasera, non senza fatica, ma penso che non sia giusto lasciar perdere questa passione e questo blog, che mi sono stati di grande compagnia.
Comincio con una ricetta che mi ha insegnato lo Chef Gusella, persona di grande incontro, che ricordo con tanta simpatia.
Lui ha usato i branzini ma si possono usare le orate tranquillamente, e si possono anche usare, per chi li conosce, quei filetti di quel pesce azzurro di taglia un po' più grossa che, perchè poco conosciuto, è meno comperato e costa quindi meno. Ma è comuqnue buonissimo! L'ho sempre detto che alla base della cucina c'è la merceologia, bisogna conoscere i cibi e le loro qualità. Bisognerebbe avere un amico (o una vecchia nonna) con cui andare a fare la spesa al mercato insieme....
Ci vorranno per 10 persone:
1 - per la purea:
7 etti di patate, un etto di scalogno tritato e 30 g di scalogno a filetti, olio evo q.b. e due cucchiai di aceto
2 - per il branzino:
cinque branzini, una confezione di olive greche grosse, 220 g di semolino o di semola di grano duro, timo q.b., sale e pepe q.b.
3 - rametti di timo per decorare.
Procedimento per la purea: lessa le patate con la buccia e passale allo schiacciapatate, aggiungi sale e pepe e montale energicamente con un filo d'olio. E' evidente che se usi olio molto buono la tua purea avrà un valore aggiunto! Aggiungi lo scalogno e tieni in caldo.
Intanto marini lo scalogno a filetti con olio e aceto per almeno mezz'ora.
Procedimento per il branzino:
fai i filetti e li privi della pelle. Poi ti prepari il patè di olive fresche (come è noto io preferisco le Gaeta, sono troppo buone: certo che se hai il contadino, ligure, pugliese o del Garda o delle Marche forse sono meglio quelle del contadino che quelle comprate, ma questa è cosa straovvia).
Una faccia del tuo filetto la spalmi con il patè delle olive e la impani uniformemente con il semolino che avrai mischiato con le foglioline di timo.
A questo punto rosoli in padella fino a ottenere la doratura della panatura e poi passi in forno per cinque minutini, a 210 °C.
La ricetta dice che devi stendere sul piatto un disco di purea, adagiarvi sopra il filetto di branzino e aggiungere lo scalogno a filetti marinato.Decori infine con i rametti di timo.
Bon appetit!
Eccolo:
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 24 gennaio 2011
Filetti di branzino in crosta di olive nere e timo con purea di patate all'olio di oliva e scalogno
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