E quindi tutti a casa, dopo 4 giorni di full "immersion" fra i pesciolini.
E' stato molto bello, la malinconia fa un po' capolino, dietro gli ultimi, sontuosi risotti.
Oggi ho imparato che l'ecosistema delle risaie è una cosa strainteressante, che le mondine "mondavano" appunto il riso dalle erbe infestanti, e che i pesciolini erbivori, la carpa amur, anche se alloctona, è strabuona.
La prima ricetta è stata il riso alla pilota (con Vialone nano), ricetta squisitamente mantovana , che ve lo andate a leggere in qualsiasi buon libro di cucina. E' ben diverso dal risotto come lo facciamo noi. E' comunque un riso che ha qualche cosa a che fare con il pilaf, non solo per l'assonanza, soprattutto per il gusto (e la conservabilità).
Ci hanno messo insieme dei gamberi la cui esistenza era da me per nulla sospettata, una figata!
Guardateli! Poco più grossi di un chicco di riso. Li hanno chiamati "saltarelli".
Dopo il riso alla pilota è arrivato il risotto vero e proprio, questa volta fatto con l'Arborio e tostato parecchio, con la carpa erbivora di cui sopra e le zeste di limone.
Anche questo meraviglioso:
Alla fine ero così contento che il risotto con le rane me lo sono pappato in quattro e quattr'otto senza neanche fotografarlo, facendo così anche un torto ai miei lettori.
Me ne sono accorto adesso.
Quindi è davvero finito tutto. Tante cose non ho fatto e tante che ho fatto non sono riuscito a raccontarle. Penso, e la mia intenzione era anche questa, di avere dato un'idea di che cosa significhi "mangiare bene" e "mangiare cose buone", che sono fini che tutti noi dobbiamo perseguire, anche se poi, io almeno, finisco che vicino alle cose buone e al bene ci metto anche un "tanto", ma questo è un altro discorso.
Grazie a tutti
euge
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 30 maggio 2011
Cronache Slowfish 14 - è suonata la campanella
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Euge! C'ero anche io...all'inaugurazione e da Flavio Costa per esempio :)..poi le ostriche crude di Aidan Mcmanus mi hanno un po' stroncata :(
RispondiEliminaLe tue cronache sono bellissime!!
Ahi ahi ahi......
RispondiEliminapero' una cronachetta delle ostriche crude me la potresti scrivere, senza dire dell'effetto....
non mi piacciono i complimenti
ciao!