Bottarga di muggine delle donne Imraguen
I Imraguen sono pescatori nomadi che seguono i movimenti dei grandi banchi di cefali dorati e di ombrine lungo il Banc d'Arguin, sulla costa settentrionale della Mauritania, Parco Nazionale dagli anni settanta.
Unici ad avere il permesso di pescare nelle sue acque con le loro barche prive di motore utilizzano una tecnica tradizionale, sfruttando il passaggio dei delfini che sospingono verso le reti i pregiati cefali dorati. Con le loro uova, che sono salate, risciacquate e fatte essiccare naturalmente, le donne preparano la tadizionale bottarga. Eccole:
Domani sera linguine colla bottarga.............
Una storia grottesca, come tante in Italia,
Sarà pubblicità? Pazienza!
Eccolo lo spratto, Saraghina nella cucina romagnola, salata nel sale di Cervia, stagionata sei mesi e messo con grande cura nei barili, come nella foto.
Ultime notizie, ma non in ordine di importanza:
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
venerdì 27 maggio 2011
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Eugenio, non ti so dire, a questo punto ci sarà qualcosa che ha reso amara la tua pasta, la mia era buonissima, io metto la bottarga in molte preparazioni e non mi è mai successo...l'aspic di pomodori e mozzarella è molto buono, ma avevo fatto delle foto bruttissime...ciao
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