I
cubetti.... mi tornano in mente certi cubetti di legno colorato,
colori vivaci, con i quali da bambino mi inventavo poco più che
piccole case, ma ci passavo delle giornate.
Devono
essere stati ripescati ieri pomeriggio, in quel melting pot sotto i capelli che
raccoglie tutto, ma non in ordine....
Non
è che puoi far roba calda a cena, anche se siamo agli sgoccioli
della primavera: chi viene a sedersi al tuo desco vorrà ben essere
rinfrescato.
L'ultimo
imperativo categorico è ben quello di svuotare dispensa e/o
frigorifero: nel mio caso l'aurea regola del"first in/first out"
(consumare per prima la roba che si è comperata prima) si traduce
nel mangiare sempre cose vecchie. Anche perché, vivendo l'inconscia
paura di restare senza cibo, finisco con comperare sempre di più di
quel che consumo. E l'ordine nelle dispense non lo faccio poi così
spesso.
Allora:
un melone in frigo: comprerò un po' di prosciutto di Parma (che
trovo più aggraziato del San Daniele, non me ne vogliano i
friulani).
Frittata
di pasta: si può mangiare fredda. So chi mi venderà la provola
silana. Ho in frigo un certo avanzo di soppressata che non potrà che
essere perfetta. E in frigo c'è anche il pecorino.
Bollito
con salsa tartare: perché quel pezzo di "polpa per bollito"
che ho comperato mi occhieggia triste dal cassetto della carne.
Il
dessert lo portano loro.
Mezzora
per la spesa: il giovane che abita con me talvolta si adatta a farmi
da autista. Al mercato vado diritto dai miei fornitori...
Non
è una grande cena, lo ammetto però l'applauso l'ho strappato lo
stesso.
Melone
e prosciutto crudo: a cubetti un po' più grossi il melone, a cubetti
un pochino più piccoli il crudo, tagliato attentamente dal pizzicagnolo in due
fette dello spessore di cm 1 circa.
Tocco
dello chef: l'aceto balsamico.
La
frittata è la solita: la potete vedere qui. Si è trattato di farla
a cubetti, e non è stato poi così semplice.
Il
bollito e la salsa tartare son sempre le solite cose, che non c'è da spiegarle: però le puoi
servire fredde (non di frigo, ambient!)
Ecco,
ci ho perso un'ora e mezzo ma, come sempre e anche con un piede
dolorante, MI SONO DIVERTITO. Tanto basta.