Sono troppo contento di avere preparato questa ricetta!
Un po' la conoscevo già, un po' l'ho letta sul libro di Gordon Ramsay, un po' l'ho letta sul sito di Tigulliovino. Ho messo tutto insieme ed è venuto un piattino di grandissima soddisfazione.
Io ho usato gli sgombri ma si possono tranquillamente usare gli altri pesci azzurri (vedi il mio precedente post, questo). Li ho fatti un po' sobbollire ma non è detto che debbano cuocere per forza, Gordon Ramsay non li precuoce. Una volta cotti gli devi levare la pelle e fare i filetti, seccatura inevitabile. Ma ne vale la pena.
Ecco che incominci ad affettare le tue quattro cipolle di Tropea, e anche una carotina, a spicchietti piccoli piccoli. Li metti a soffriggere in un po' di olio extravergine. Aggiungerai, per profumare il tuo agrodolce (saor, scabeccio, escabeche, come lo vorrai chiamare), un pizzico di semi di anice stellato e un cucchiaino di semi di coriandolo pestati. Due cucchiaini di uvetta, che altri, non Ramsay, mettono. Intanto che cuociono metti nel bicchiere graduato 100 cc di aceto bianco e 300 cc di vino bianco secco, a temperatura ambiente, come al solito. Un attimo prima di versarlo nel soffritto ci rovesci dentro una bustina di zafferano. Fa la differenza.
A questo punto la prima sera in cui ho fatto la preparazione ho preparato due cucchiai di zucchero per finirla e li ho orgogliosamente versati. Solo che non era zucchero, era sale fino. In cucina non piango ma dai miei polmoni sono uscite certe grida.....
La seconda sera è andato tutto come doveva. Controllato l'intingolo con le cipolle, e aggiustato di sale e di pepe, l'ho versato sopra gli sgombri, e poi in frigo fino alla sera dopo, momento del trionfo e della gioia.
Eccoli, i miei sgombri,
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
venerdì 27 luglio 2012
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Lo sgombro è un pesce sano ed economico, è uno dei miei preferiti, molto più gustoso del tonno! La tua ricetta lo valorizza come merita...Buon we, un abbraccio..
RispondiEliminaCerto che è più buono, è anche più grasso, ah ah ah
Eliminaciao Chiara, buona domenica
E ciaoooo,
RispondiEliminarieccomi dopo una serie di vicissitudini, belle e brutte...
Ti ritrovo e cerco di fare subito un riassunto e vado a ritroso sui tuoi post...
Questa ricetta incontra molto il mio gusto, la cercavo e la trovo qui.
Caro amico mio lontano fatto già le vacanze? cosa mi racconti?
Dai facciamoci anche i nostri riassunti va....
un abbraccio a te e a tutta la famiglia.
Anna