N.B. questa non è una ricetta, è solo il racconto della mia ultima "avventura". Se cerchi ricette, cara/o lettrice/ore, oggi cadi male.
La scusa era veramente ghiotta: dare una mano per una mensa gratuita, di quelle frequentate da chi ha fame davvero e anche da chi non tollera la solitudine al momento del pranzo, specie se domenicale, e da tutti quelli che ci vogliono andare.
Il bello dei frati è che accettano tutti, e a nessuno chiedono se ha titolo per venire a mangiare.
Scusami, ma la citazione qui è d'obbligo:
"Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete, ho fame".
E scusate se è poco!!
Per me invece è stata l'occasione per mettermi alla prova, per vedere quanti ne riuscivo a nutrire con la mia "cucina per amore".
Anche perchè, se mai avrò quel ristorantino che dico io, potrebbe succedere di doverlo fare....
La scelta è caduta su "ragù alla bolognese". I coperti che ho messo in preventivo sono stati 50.
Questa è la "pentolina".
Il primo problema: "Sai, non puoi mettere la salsiccia, se ci sono dei musulmani non la possono mangiare". Il primo pensiero è stato: "Bene, vadano a mangiare altrove". Il secondo pensiero, molto più politically correct: "Ok, mi dispiace perchè sarà meno saporito".
La ricetta, in verità semplice, offre spunti di riflessione nel momento in cui la devi fare per 50 pasteasciutte fumanti che aspettano di accoppiarsi con il tuo sugo:
1 - la ricetta "solita" è per quattro crani: devi moltiplicare per 12,5 ogni ingrediente? La carne forse sì, per il soffritto l'esperienza mi ha insegnato che la risposta è no, così come per l'olio, il vino,la farina, il concentrato, i funghi secchi.
2 - non puoi rosolare 4,7 Kg di macinato, misto grasso (60%) e magro (40%), insieme, non hai fuoco e padella sufficienti, e non puoi farlo in un pentolone. Ne viene che ho studiato di fare quattro "turni" di soffritto e successiva rosolatura della carne. Solo dopo che tutti e quattro i turni sono finiti la carne è finita nel pentolone, per la cottura finale.
Il primo atto è stato ieri pomeriggio: tritare, ma non a mano, dieci carote, dieci cipolle e dieci gambi di sedano. Il mio robot da cucina mi ha aiutato egregiamente, in un'oretta avevo la boulle piena di trito, l'ho mescolato bene con le mie manine e l'ho sbattuto in frigo.
La sveglia doveva suonare alle sette ma alle sei e mezza ne è suonata un'altra, quella "dentro", e si può ben capire il perchè: dovevo uscire di casa con la pentola alle undici e non sapevo proprio quanto sarebbe durata tutta l'operazione.
Alle 7.30 parte il primo soffritto, dopo avere fatto i quattro cumuli di carne debitamente proporzionati.
eccolo, il soffritto
adesso ho aggiunto la carne
la carne è rosolata...
La mia padella è grande ma il soffritto era tanto. Specie il primo ha voluto il suo tempo, intanto ho reidratato i funghi.
C'è voluta mezzora per fare la prima tranche, ma ci sarebbe voluto ben altro fuoco, quello dell'inferno dei cuochi, che io non ho, ancora.....
In due ore ho rosolato tutta la carne, e l'ho sbattuta nel pentolone, pronta ad aspettare il benefico pomodoro.
Erano le nove e mezzo ma mi mancava ancora il tubetto, anzi cinque tubetti che avevo deciso di usare. Ho messo su l'acqua del brodo e sono uscito di corsa da casa: sono tornato con sei tubetti di concentrato, ad abundantiam.
Il grosso era fatto. Ho versato tre litri di brodo, quasi quattro, ho spremuto cinque tubetti, dieci foglie di alloro, dieci rametti di rosmarino, un pugno di sale,ho girato ogni tanto per un'ora e un quarto, col terrore (dato il pentolone di alluminio) che si bruciasse tutto.
ecco, l'operazione è proprio finita!
Alle undici sono uscito, contento ma stressato, anzi, stressato ma contento.
La prima (piccola) soddisfazione è stato l'odore che si è sprigionato in macchina, very good. Mi sono messo su il mio ultimo amore musicale (I love you Porgy, cantata da Nina Simone) e ho guidato una mezzoretta. Ho consegnato, con tanti ringraziamenti.
Sono tornato a casa e ho finito di preparare il pranzo della domenica, c'era ovviamente anche quello. Dato che ho cucinato il ragù come se lo avessi fatto per me (come è ovvio) me ne sono tenuto un pochino per noi, perchè ero curioso di assaggiarlo.
La mia Famiglia l'ha trovato buono. Alle due ho telefonato, col cuore in gola, per sapere come era andata. I complimenti non li voglio citare ma tutto è andato bene. Anche questa volta ho cucinato con amore, che era proprio quell che volevo fare.
Alle due e mezza un velo è calato sugli occhi......