Adoro i cavoli, come la maggior parte delle cose da mangiare, ma i cavoli hanno qualche cosa in più, quel loro odore forte, che nasconde sapori inaspettati.
Per cui, complice la serata precedente "esaggerata", ecco che oggi, oltre a mangiare qualche avanzo, avevo voglia di purificarmi, e che cosa di meglio del cavolo? Fra l'altro stamattina al supermercato la verza aveva un prezzo inferiore all'euro, è il suo momento.
Ho affettato quindi mezza verza e mezzo cavolo cappuccio, soggiornante in frigorifero. E se avessi avuto anche un mezzo cavolfiore non pensiate che non c'è l'avrei messo.
Sono volati in padella con l'olio calabrese, tre spicchi di aglio, qualche acciughina sott'olio e un peperoncino, e ho cercato di saltarli meglio che potevo, in maniera da fargli evaporare tutta l'acqua che portavano.
Mi sono quindi preparato una besciamella leggermente liquida, con 60+60 per un litro di latte.
Una volta pronta la besciamella l'ho versata sui cavoli assieme a cubetti di Gruyère Switzerland e di prosciutto di Praga.
Una bella mescolata e via in forno a180°C, una mezzoretta, ricoperti da una polvere di pane grattuggiato e formaggio parmigiano (50 e 50).
E devo dire che erano buonibbuoni......
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
domenica 25 novembre 2012
giovedì 22 novembre 2012
Quiche con brie e carciofi - Quiche avec brie et artichauts - Kuchen mit brie kase und artischocken
E' questo certo il periodo delle quiche, torte salate ottime per un buffet, da portare a casa di amici per ottenere qualche gradito complimento.... oltretutto si fanno anche a scuola e così puoi confrontarti con i tuoi maestri.
Ho deciso pertanto di fare qualche quiche modificando la ricetta di base della brisèe, nel senso che ho ritenuto di utilizzare farina integrale, a dosi del tutto invariate rispetto alla ricetta con la farina bianca, eccetto che per un goccio di più di liquido (latte). E devo dire che questa brisèe ha un saporino e una croccantezza che mi sono parecchio piaciute.
Questa in particolare della foto, che è stata approntata per un buffet della domenica sera, fatto apposta con l'intenzione di dimostrare che l'aperitivo a casa mia è mille volte più buono di quello del bar, è stata fatta con la base di porri stufati - usatene tanti, sono buonissimi - fettine di formaggio brie (ovviamente con la "buccia") e carciofi necessariamente stufati in precedenza, con un po' di brodo, aglio e prezzemolo.
Per tutti i discorsi riguardo "l'apparecchio" fate riferimento alla quiche lorraine.
Ottima e graditissima. Questa è la mia foto:
Un'altra quiche che ho fatto, e che è proprio buona, è quella porri-radicchio-salmone affumicato, che ha solo il difetto, che per alcuni potrà essere rilevante, di far cambiare il colore al radicchio, che diventa verde bottiglia. Al di là di questo provatela, magari con un'altra verdura. L'ho finita prima di fotografarla.......
Ho deciso pertanto di fare qualche quiche modificando la ricetta di base della brisèe, nel senso che ho ritenuto di utilizzare farina integrale, a dosi del tutto invariate rispetto alla ricetta con la farina bianca, eccetto che per un goccio di più di liquido (latte). E devo dire che questa brisèe ha un saporino e una croccantezza che mi sono parecchio piaciute.
Questa in particolare della foto, che è stata approntata per un buffet della domenica sera, fatto apposta con l'intenzione di dimostrare che l'aperitivo a casa mia è mille volte più buono di quello del bar, è stata fatta con la base di porri stufati - usatene tanti, sono buonissimi - fettine di formaggio brie (ovviamente con la "buccia") e carciofi necessariamente stufati in precedenza, con un po' di brodo, aglio e prezzemolo.
Per tutti i discorsi riguardo "l'apparecchio" fate riferimento alla quiche lorraine.
Ottima e graditissima. Questa è la mia foto:
Un'altra quiche che ho fatto, e che è proprio buona, è quella porri-radicchio-salmone affumicato, che ha solo il difetto, che per alcuni potrà essere rilevante, di far cambiare il colore al radicchio, che diventa verde bottiglia. Al di là di questo provatela, magari con un'altra verdura. L'ho finita prima di fotografarla.......
domenica 11 novembre 2012
Spuma al caffè e noci - Mousse au cafè et noixes - Mousse with coffee and walnuts
Vecchie, per così dire, ricette, che per uno strano motivo scompaiono dai files e restano solo, leggermente sbiadite, nel ricordo, e quando le devi recuperare, perché le vuoi preparare, fai i soliti salti mortali. Ma ormai sei un funambolo....
Questa è carina e buona, tutto sommato anche semplice e di pronta esecuzione, per cinque, come sono le dosi che vi do. Per venti tutto diventa più difficile....
Ci vorranno 200 cc di latte e tre cucchiaini di caffè solubile, che metterai nel latte a bollire. Intanto frusti bene sei rossi d'uovo e un etto di zucchero fino a che il cucchiaio "disegni". Unisci poco alla volta il latte, facendolo passare attraverso un colino e mescoli. Versi il composto in un tegame sul fuoco e lo porti quasi ad ebollizione, mescolando continuamente finché la salsa avvolgerà il cucchiaio con uno strato leggero e compatto.
Intanto ti eri tritato un etto di gherigli di noci, tenendone cinque da parte per la guarnizione.
Quando la tua salsa è fredda aggiungi le noci e incorpori, con la migliore delicatezza, 150 cc di panna, che avevi già previdentemente montato.
Se versi la crema in bicchieri/coppette individuali potrai guarnirla così,
con una foglia di menta, due chicchi di caffè, un gheriglio di noce e una lingua di gatto.....
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