Incomincio scusandomi che in questo post non metterò la foto, sono riuscito a distrarmi, ma forse l'immaginazione di questo sontuoso piatto sarà ancora meglio.
Questo Flavio Costa, ristoratore di Savona (ristorante Arco Antico) ci ha incantato per un'oretta raccontandoci di sè e di tre suoi piatti.
Fra l'altro mi ha anche letto nel pensiero, perchè ha descritto il suo ristorante che è incredibilmente vicino a quello della mia fantasia, su queste pagine già descritto.
Infatti ha: 29 seggiole e 10 tavoli, apre solo la sera e la domenica è chiuso, 5 antipasti, 5 primi e 4 secondi, 4 persone in cucina e 3 in sala. Si vede che le mie idee non sono poi tanto sballate.....
Ma veniamo alla ricetta: prendi delle zucchette, quelle lunghe, le affetti e le fai bollire, fino a completa cottura (euge: al vapore), dopodichè le metti nel frullatore e le copri con la loro acqua. Se il peso totale di acqua e zucchette fosse un kilo dovrai aggiungere mezzo chilo di olio, evo, il più buono (e il più delicato) che hai in casa. Anche io ho pensato "oddio, viene una cosa troppa acquosa!", ma non è vero. Provare per credere, viene un brodo, certo, ma denso e estremamente gradevole. Questa è la base del tuo piatto.
Nel frattempo pulisci le tue seppie e tieni le vescichette con l'inchiostro. Le seppie le fai a rombetti e le fai cuocere con il loro inchiostro allungato con un pochino di acqua, anche loro un tempo giusto, 10-15 minuti, le assaggi, e il liquido deve asciugare.
La terza fase, che è quella che dà splendore al piatto, è la produzione di zeste di limone che verranno sbollentate un minuto e poi candite in una miscela in parti uguali di acqua e zucchero.
Tutto qui, nel senso che componi ilpiatto con le tre cose insieme, ma che splendore!
Vado di corsa, alle 11.30 ricomincio la giornata.
A poi
n.b. appena le preparo metterò la foto.
euge
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
sabato 28 maggio 2011
Cronache Slowfish 5 - evento della sera del venerdì
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