Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

domenica 19 agosto 2012

Tortino di acciughe

Non sono riuscito a trovare questa ricettina, anche se poi non ho cercato con la massima attenzione,  nel mio blog. E dire che è una ricetta "antica", che ho già fatto due volte, tre con oggi.
Naturalmente se qualche lettore di memoria me la ritrova e me la segnala sarò lietissimo di fare ammenda per avere pubblicato due volte la stessa ricetta. Del resto potrebbe essere divertente fare il confronto: i tempi cambiano....
Ve la offro adesso, momento in cui le acciughe al mercato hanno prezzo piuttosto buono (5 euri).


Ci vorranno due hg di acciughe a cranio, diliscate aperte e ben asciutte, anche se poi io ne ho comperato un kilo, perché afflitto da manie di grandezza. 
Nella teglia larga e bassa metti: un filo d’olio, uno strato sottile di fettine di patata (naturalmente prima sbollentate!!), uno strato di acciughe, una spolverata di pangrattato appena fatto con il pansecco di casa, un po’ di trito di aglio/prezzemolo e polpa di pomodoro concassè, o anche pomodorini ciliegini tagliati in tre o quattro fette. Vicino ci stanno bene gli anelli di cipolla rossa.
Poi: un altro strato di acciughe, un altro po’ di battuto con il pomodoro/cipolla, un altro po’ di pan grattato, un odore di origano e poco sale, un altro filo d’olio. Due strati direi che bastano.
Il forno deve essere al massimo, dimodochè la tua preparazione non dovrà stare più di 8-10 minuti. Ricorda che le acciughine sono delicate, se no poi sa tutto di bruciaticcio.
Eccola, la mia porzione


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