Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

martedì 14 agosto 2012

Borsch o borscht che dir si voglia

Primo piatto della domenica  di cucina est-europea.
Mutuato da "La cucina degli altri" di Allan Bay, riletto anche nel libro di Gordon Ramsay.
Trattasi di zuppone in cui la parte del leone è fatta dalla barbabietola rossa e dal cavolo. Difficile intuirne il sapore leggendolo, anche perchè dipende dalle dosi di ciascuna verdura che ci si infila dentro.  Dopo averlo assaggiato ritengo che la panna acida sia imprescindibile.

Le dosi quindi bisogna darle, perchè ciascuno si faccia l'idea più precisa possibile, ma io sono andato tranquillamente a orecchio, è più forte di me, mi secco a pesare...

Leva la buccia (io no) a due etti di pomodori (San Marzano maturi maturi) e tagliali a concassè. Sbuccia e affetta tre etti di barbabietole (crude, consiglia A. Bay), due cipolle e due carote (quando si dice due pesi e due misure!, nota di euge). Con questi fai un soffrittino nella casseruola con una noce di burro, un cucchiaio di prezzemolo tritato (Bah...) due cucchiai di aceto e uno di zucchero. E fai rosolare.





Intanto peli quattro patate a cubetti e tagli a listarelle 150 grammi di cavolo (di nuovo due pesi e due misure!), li aggiungi al soffritto e cuoci altri 20 minuti.




 






Indi aggiungi il brodo che ti permetterà di intenerire bene le verdure, sale, pepe e alloro.


A parte ti sei fatto la panna acida con 200 cc di panna, il succo di mezzo limone, sale e pepe, e ne metti due, o anche cinque, cucchiaiate nel piatto.
E mangi, e pensi che anche l'occhio ha avuto la sua parte.

Fin qui la ricetta di Allan Bay, che è comunque da tenere in grande conto. E io l'ho fatta così, circa, ma è venuta proprio buona e nuova, almeno per i miei commensali.






Gordon Ramsay prova ad alleggerirla. il soffrittino lo fa al solito, una carota, due gambi di sedano, una cipolla, le foglioline di un rametto di timo, sale e pepe e, naturalmente, sostituisce il burro con l'olio.
Dopo una decina di minuti aggiunge mezzo kilo di barbabietole a pezzi e 250 grammi di cavolo (rosso) affettato fine, aggiungendovi un dito di acqua. Dopo qualche minuto aggiunge 800 cc di brodo vegetale e un cucchiaio di aceto di vino. Dopo dieci minuti condisce con sale, pepe e zucchero.

Suggerisce in maniera molto intrigante la possibilità di frullarlo con il frullatore a immersione.

Serve infine con l'aneto e un cucchiaio di panna acida.


Tutto ciò non solo è interessante ma è anche motivo per imparare qualcosa, almeno per me.
Innanzitutto il link, dove ti puoi fare un'idea del "dove": http://en.wikipedia.org/wiki/Borscht
Mi scuso per l'inglese ma la versione in italiano è molto più striminzita.

Dopo tutto ciò bisogna quindi operare una sintesi, che permetta, successivamente, di metterci dentro quello che si vuole senza snaturare il piatto. 
La sintesi potrebbe essere: 
- un soffritto (adoro il timo, ben di più del prezzemolo); 
- le barbabietole sono in quantità doppia del cavolo; 
- le patate non sembrerebbero essenziali (ma "fanno" densità!); 
- c'è una specie di aborto di agrodolce; 
- la panna acida ha il suo perchè;
- last, but not least, il colore ha anche lui il suo perchè.

Cimentarsi, provare, studiare. Considerate, infine, che qualcuno, nella sua infinita golosità, non si perita di aggiungervi la carne, tipo spezzatino. Allora, secondo la mia piccina esperienza, più che un piatto unico diventa un piatto...... unico da digerire, forse impossibile.
Ma forse perchè ci ho mangiato insieme i cevapcici. E questa è un'altra storia.




Nessun commento:

Posta un commento