Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

mercoledì 14 settembre 2011

La minestra col pesce

Stasera ho messo in pratica quelle poche idee che guidano il mio cucinare, e non ho sbagliato. Semplicità e ingredienti quelli migliori che trovi.
La ricetta non è una mia idea originale, sarei un bugiardo e mi metterei nella condizione di farmi criticare: l'ho vista in televisione qualche mese fa, l'ho covata per un po' e stasera è "esplosa".

Uscito dal lavoro sono andato al mercato e mi sono comperato: due cipolle ramate di Montoro (provincia di Avellino, forse più buone delle Tropea che io comunque adoro), un mazzo di carote fresche, un bel mazzo di prezzemolo, una testa d'aglio di Nubia (provincia di Trapani), tre piccoli zucchini, due pomodori maturi maturi, una patata, che avevo in casa, coltivata a Belnome (provincia di Piacenza) dal mio amico Angelo, il timo ce l'avevo in casa, un mezzo sedano e,infine, un'adeguata fetta (tre etti circa) di pesce spada: ero partito con l'idea della pescatrice ma lo spada, pescato nei mari dell'Elba, mi è stato detto, è risultato perfetto. Tre panini di pasta dura. Un pacco di pasta di Gragnano, mista corta  per minestra, questa qui



Arrivato a casa ho incominciato a lavorare e ho fatto relativamente presto, 40 minuti.
In pentola sono andati via via a soffriggere (dalle più dure alle più morbide): le cipolle affettate, le carote tagliate in quattro per il lungo e poi a pezzetti di circa 5 cm, uno spicchio d'aglio intero, la patata, in pezzettini anche lei, il sedano affettato e anche con un po' di foglie, gli zucchini tagliati come le carote, il pomodoro a pezzettini.
 Tre rametti di timo e un po' di prezzemolo tritato.
Eccola, la mia base, dove si vedono le verdure e come le ho tagliate:













Poi ho buttato l'acqua appena necessaria a cuocere quell'etto e mezzo di pasta che avrei buttato alla ripresa del bollo. Un po' di sale, forse in questo caso sarebbe giusto pesarlo, dieci grammi per litro di acqua.

La pasta voleva 10-12 minuti di cottura: agli 8 minuti ho buttato i cubetti che mi ero fatto della trancia di spada.
Al fondo del piatto ho messo una fetta di pane di pasta dura, così da assorbirsi il brodetto.

Tutto qui, e non è veramente una ricetta difficile! Ma che profumo e che fragranza! Solo cose naturali e,per quanto mi sia possibile, le migliori reperibili sul mercato.
La giovine donna che condivide ormai da tempo il mio desco mi ha detto: "Un piatto da ristorante", e se lo è sbafata alla grande. E non solo è sincera ma, come tutte le maestre, severa.

Per cui stasera posso dichiararmi soddisfatto: fra un po' arriverà il primo attor giovane e lo potrà gustare a temperatura ambiente, secondo me ancora meglio.
Ecco il piatto finito:









E chi ha detto che le minestre non sono buone!!!!!!!!

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