Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

venerdì 13 settembre 2019

LA MINESTRA, QUESTA SCONOSCIUTA...


La minestra si fa passo dopo passo... anche fare una minestra è segno di amore.
Le dosi saranno quindi per due persone.
Un soffritto di cipolla non potrà starci male, una mezza cipolla dorata, che è più aromatica.
Un po' di olio, due cucchiai, e la fiamma, non vivace.
Dobbiamo scegliere quindi quale sarà la verdura principale: tanto per incominciare lo zucchino, che c'è sempre. Ma anche i fagiolini, la zucca i piselli (vedi il sito: www.verduredistagione.it).

La minestra, o minestrina che si voglia dire, deve comunque avere una sua densità, se troppo brodosa scappa dal cucchiaio, schizza addosso, obbliga a sorbire rumorosamente, è una schifezza, insomma. Cosa è che dà densità? Le uova, certo, la panna, certo che sì, ma noi usiamo la patata, tubero che ha nutrito generazioni. La patata ha una storia dentro di sé e noi non gliela leveremo di certo.
Quindi nel soffritto ci metteremo la nostra patata, una, tagliata a cubetti. Appena tagliata sbatterla nel soffritto. Non deve toccare l'acqua, se no l'amido, che è l'ingrediente che dà densità, se ne va via.
Adesso il nostro soffritto di base è pronto.
Ci buttiamo dentro l'acqua: per due innamorati basterà mezzo litro. E' un tempo della vita in cui la minestra non è la cosa più importante. E un dado, magari di buona qualità.
Quando bolle ci buttiamo la verdura che abbiamo scelto, diciamo gli zucchini, tre o quattro per due persone. La regola è che più i pezzettini sono piccoli e meno dovranno cuocere. I piselli, specie se freschi, han bisogno di pochi minuti. La zucca vorrà un po' di più. Assaggiare durante la cottura, e condividere l'assaggio sorridendo, è una buona scelta.
Assieme agli zucchini una mezza carota e una gamba di sedano daranno un tocco di freschezza.
Praticamente la minestra è finita: però bisogna decidere prima, all'inizio di tutto, se la si vuole frullare o no. Scelta che rivela tanto di ogni persona.
Se la vuoi frullare col minipimer ti sarai organizzato con un pentolino a parte dove avrai cotto due pugni di pasta, piccolina però, che butterai dentro dopo la frullata. Minestra frullata ma pasta intera...
Se no butti la pasta direttamente nella pentola e aspetti quei minuti che cuocia.
Il minestrone è uguale ma vuole più verdura. Potrei dire che è più grossolano, anche perché permette di svuotare il frigo, e poi ci metti dentro anche il pesto...
La minestra è più fine, più adatta a un amore in itinere...

A Roberto, Amico di una vita 




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