Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

lunedì 17 dicembre 2012

Ricette per le feste 5 - La torta - The cake - La tarte

E questa è davvero una ricetta per le feste, anzi non ce n'è una così "per le feste". E' uno dei graditi compiti scolastici e spero di averla fatta all'altezza di quella fatta a scuola. 
E' una torta che vuole successive preparazioni che poi vengono assemblate alla fine. 
Il tempo che ci vuole non è poco ma intanto uno si può organizzare anche il giorno prima e poi tutto dipende anche dalle porzioni che si vogliono fare. 
Quella che ho fatto sabato, dove eravamo in otto, è stata consumata al 25%, dalché ne risulta che la mia gastronorm poteva andare bene per ventiquattro persone. E' più forte di me, non ci riesco.

E' una torta che si fa a strati: il primo strato è la pasta frolla. 



Eccola, appena uscita dal forno, forse un po' troppo cotta, col senno di poi.
La pasta frolla si fa colla solita ricetta: 3 etti di farina, 2 di burro a temperatura ambiente, 1 di zucchero. Un rosso d'uovo e gli odori che preferisci: personalmente adoro le bucce grattuggiate degli agrumi. Dopo che si è mescolata bene con le mani, non impastata, va un'oretta in frigo. E poi la stendi e la metti nel gastronorm, o nella tua teglia rotonda, imburrata e infarinata.

Sopra la frolla metterai la crema pasticciera.
La ricetta è nota ai più: monti 8 rossi d'uovo con 230 grammi di zucchero e quando è bella gonfia aggiungi 120 grammi di farina setacciata e mescoli bene. Aggiungi un litro di latte caldo con gli aromi, magari non gli stessi della frolla,  e fai bollire a fuoco basso un quarto d'ora, girando.




Terzo strato: il pan di Spagna. La ricetta la trovate nel mio blog e non la ripeto, ovviamente.

Eccolo: 


L'ho fatto a fette perché poi ho dovuto bagnarlo con acqua e zucchero, bolliti per far sciogliere lo zucchero, e un sorso di cognac Courvoisier.

Il quarto strato è un'altra passata di crema pasticciera, la metà che ti era avanzata.



Il quinto strato sono un bel po' di mele che hai sbucciato con amore e affettato con ancor più grande amore, a fettine sottili sottili, lasciandole compatte e sbattendole in forno spolverate di zucchero, un po' inclinate,  fino ad ammorbidimento.

Eccole qua: 


Praticamente è finito. Io ci ho messo di mio le fragole e i chicchi del melograno.
Se vuoi proprio "esaggerare" ci andrebbe la gelatina.

La mia compilation è questa: 

















5 commenti:

  1. Con un pò di pazienza si può preparare questa meraviglia!!!!!! Complimenti e grazie per aver condiviso la ricetta

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    1. Pazienza, parola magica che abbiamo dimenticato.....
      Buone feste e grazie di essere passata
      euge

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  2. Elaborato e ci vuole tanta manualità e pazienza e tanta glicemia in meno...buon Natale.

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    1. Vorrà dire che poi si farà una lunga passeggiata, ma è più divertente farlo che mangiarlo....
      Buon Natale anche a te.
      euge

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    2. Si d'acordissimo e per la glicemia...glissiamo una volta tanto ciaoo.Edvige

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