Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

venerdì 13 agosto 2010

Riscontri e riflessioni

Finalmente il blog incomincia a servire come mezzo di scambio.
Paola mi manda una ricetta che pubblico perché immagino più che buona, e che mi fornisce lo spunto per due idee che mi porto dietro da sempre.

Prima la ricetta: è una pastasciutta. Spaghetti alla chitarra, farfalle o conchiglie.
Il sugo è: pomodori a dadini, paté di olive, ricotta San Sté, che condiscono a crudo la pasta.
Non faccio fatica a credere che sia molto buona, la cucinerò molto presto (entro 48 ore) ma non con le farfalle che mi sono antipatiche, e c'è un motivo........

Poi le riflessioni, che per me valgono come principi di carattere generale, è giusto quindi scriverle nei primissimi giorni di vita del blog:
1 - la ricetta perfetta è sicuramente la più semplice: ne abbiamo tanti esempi, per ogni portata, sia di ricette "storiche", sia di ricette che ciascun appassionato ha provato nella sua vita culinaria.
Ne cito qualcuna: spaghetti alici e mollica; l'amatriciana; la pizzaiola, un piatto di carne perfetto, metti tutto insieme e incoperchi; il bianco mangiare, latte, panna zucchero e la sublime acqua di fior d'arancio.
Semplicità non solo nel numero degli ingredienti ma anche nell'esecuzione. Chi è così stupido da preferire un piatto per cui lavori tre ore a uno che in mezzora è pronto, e suscita grandi consensi? (che poi sono il giusto premio della tua fatica).

2 - il problema degli ingredienti
Qualsiasi piatto prepari usa sempre gli ingredienti migliori, che purtroppo non sono i più cari, sarebbe troppo facile. La ricetta di Paola, se qualche stordito la fa con la ricotta G. o I., quelle del supermercato, non viene bene, non c'è santo. Anche il paté di olive se ti comperi le Gaeta, te le snoccioli una per una, con pazienza e tranquillità, e poi con il coltello te le triti, viene un paté non solo diverso nel sapore ma semplicemente spettacolare.
Pazienza e tranquillità si possono trovare anche dopo aver cucinato. 
Amo lavare i piatti. Da solo in cucina, con calma, con le mani rinfrescate dall'acqua che scorre, cercando ogni fessura di pentole e padelle, riempiendola di sapone, e poi sciacquare, tanto, un lungo shampoo.
E' un modo per rilassarmi tantissimo e per regalarmi un po' di tempo tutto per me. Poi è ovvio che la maggior parte delle volte riempio la lavastoviglie, ma questo è un altro discorso.
Grazie, Paola, per avermi dato l'occasione di scrivere un po' di "filosofia" della cucina.
Un invito a tutti a mandarmi le vostre ricette, quelle a cui siete più affezionati.

P.S. come promesso oggi, domenica, ho fatto il piatto, e devo dire che non mi ero sbagliato, molto saporito.


Ecco la foto:

Nessun commento:

Posta un commento