Pubblico questa ricetta che mi ha fatto passare il secondo turno del campionato di cucina, sezione “amatori”, alla fine abbiamo anche vinto.
Bisogna fare le crêpes, per incominciare.
La dose per quattro cristiani è due uova, 65 g di farina bianca e, udite udite, 65 g di farina di castagne, e già qui si capisce che sarà un gran bel mangiare. Un pizzico di sale.
Si mescolano con la frusta le uova e le farine nella boulle, (occhio ai grumi) e si diluisce con un quarto di litro di latte (possibilmente NON a lunga conservazione, NON parzialmente scremato).
La broda deve riposare una mezzoretta e servirà a fare quelle otto crêpes che servono.
Nel frattempo si pulisce due etti di radicchio rosso, se si vuole anche la trevigiana tardiva, si taglia a julienne e si salta in padella con un filo d'olio e l'echalot, ma si salta poco, solo per fargli uscire la sua acqua. Due etti di formaggio taleggio dovranno anche essere fatti a dadini.
Col radicchio e il taleggio è passata in un attimo la mezzora.
Adesso partiamo con le crepês: nella padella, calda, si strofina il pezzone di burro e si versa un mestolino della broda. Il fuoco deve essere moderato: non vi posso dire quanto deve stare la crêpes per ciascun lato: si va a naso.
Una volta finite le crêpes si prendono una per una, si mettono i due ripieni vicini a occupare una quarto dell'area del cerchio (sempre che il vostro sia un cerchio perfetto) si piega in quattro e si mette in teglia da forno con la punta all'insù. Quando tutte e otto sono pronte e vicine ci si sbriciola sopra qualche gheriglio di noce sminuzzato ma non polverizzato.
Il burro liquefatto andrà a sguazzo. Sopra il parmigiano.
Un quarto d'ora di forno è l'ideale. Portare di corsa in tavola.
Come sempre, anche se è quasi mezzanotte, BON APPETIT.
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
giovedì 12 agosto 2010
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