L'abbiamo fatta per sei ma sarebbe bastata per otto.
6 uova, due etti di ricotta, cinque patate medie, una cipolla rossa, rosmarino, uno spicchietto d'aglio, l'olio evo che ci vuole, sale integrale, un culetto di prosciutto crudo.
Come noto è questo il periodo delle cotture “tutto per conto proprio”, ed è ,quindi, proprio così che viene fatta questa frittatina, che, messa fra due fette di pane buono, sarà un'ottima merenda o piatto unico.
Fai le patate a fettine e le friggi con un po' d'olio, l'aglio e il rosmarino. Fai la cipolla a fettine e la fai andare con un po' d'olio. Poi fai a fettine sottilissime il tuo culetto e lo salti un attimo in padella, almeno fino a quando diventa rosato.
A questo punto metti nella boulle le sei uova, due pizzichi di sale, la ricotta e frusti un po', fino a che la ricotta non è ben sciolta (mentre giravo ho pensato che avrei potuto usare il minipimer). Aggiungi tutto il resto. Mescoli. Butti il tutto nella padella con l'olio bollente e fai la frittata come al solito, prima a stecca, poi abbassi, poi giri, di nuovo a stecca e poi abbassi.
Secondo me va mangiata tiepida, eccola
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
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