Questa ricetta me la sono inventata io, con l'aiuto di Paola, che mi ha rassicurato nella scelta degli ingredienti, quindi l'eventuale merito è da dividere in due.
L'altro giorno avevo fatto delle crêpes ma, usando la ricetta di Guarnaschelli, non sono rimasto molto contento, voglio dire dal punto di vista della leggerezza, sia in bocca che dopo, qualità che io ritengo sostanziale per le crêpes.
Motivo per cui.... mumble mumble..... le crêpes le volevo mangiare di nuovo, ma come, non le solite salume e formaggio, oltretutto adesso fa caldo.
Non sono stato molto originale, ho deciso di metterci cose estive: pomodoro, rucola, stracchino e pasta di olive.
Per chi può interessare: metto qui la ricetta delle crêpes che mi ha dato Roberto Avanzino, Chef e Professore di cucina, che mi ha insegnato tante cose e che, se i miei piani andranno in porto, mi insegnerà tante altre cose (ma, come scrivo spesso, questo è un altro discorso). Avanzino ha un sito bellissimo, pieno di notizie interessanti, vi consiglio di andare a darci un'occhiata...
http://www.avanzino.it/index.html
La ricetta è questa: dosi per 50 crêpes da 24 cm. Un litro di latte, dodici uova intere, 400 g di farina (usa la farina che vuoi, basta che almeno metà sia di grano tenero - per le salate è ottima la farina di grano saraceno -) una presa di sale e un cucchiaio di zucchero (per due buoni motivi, uno è che dà colore, l'altro è che bruciando libera composti aromatici), burro, ma non nell'impasto, 50 grammi.
Sbatterai le uova con il sale e lo zucchero, incorpori la farina setacciata tutta insieme, sciogli con il latte freddo, passi al chinois e metti in frigo una mezzoretta, così "prende il nerbo".
Non ti sto a spiegare come farla materialmente perchè immagino che tutti i miei lettori l'abbiano fatta almeno una volta nella vita, che poi è quella che serve per impararla per sempre.
Il burro lo usi solo per mettere un velo di grasso nella padella, fra una e l'altra, ma potresti anche usare una cotenna di prosciutto crudo (se fai come me che al supermercato compro tutti i "culetti" che posso.....)
Ricorda: la crêpes è come il tè, la prima è per la padella, nel senso che non viene bene come verranno le successive.
Tanto per avere un'idea io ho diviso la dose canonica per tre e me ne sono venute una decina.
Ecco le mie:
Una volta fatte ho incominciato a fare la mia tortina a strati.
Il primo con la rucola
il secondo con lo stracchino
il terzo con il pomodoro
il quarto con la pasta di olive
e l'ultimo di nuovo con la rucola
Ho messo sopra tutto l'ultima crêpes e ho composto il mio piattino estivo,
che poi ho tagliato e impiattato
Commenti estemporanei:
1 - pasta di olive troppo forte. Può essere vero, ho usato quella calabrese. Avrei potuto comperarmi le olive "buone" e tritarle. Ma vado sempre di fretta.
2 - potevi metterci la mortadella al posto della pasta di olive. Perchè no?
3 - me lo faccio da solo adesso: naturalmente c'è pomodoro e pomodoro!, e su questo puoi lavorare.
Buon appetito, in terrazzo, una serata estiva, magari un po' più fresca del solito, in buona compagnia, e con davanti un'isola................
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
venerdì 24 giugno 2011
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mi ero già spaventata nel leggere 'dose per 50 crepes', e si, perchè tu sei capace di fartene 50 e pian piano anche di pappartele.
RispondiEliminaAvrei voluto essere io la 'buona compagnia' sul tuo terrazzo, anche accarezzata dal venticello fresco. Son sicura che con bicchiere di vino in mano e questo piattino, avremmo trascorso una serata bellissima, come ai vecchi tempi.
Ricordo ancora una tenda che vola davanti ad una finestra aperta sul mare della Calabria, mentre un cielo azzurro e limpido fanno da sfondo ad una musica suonata da te al pianoforte....
Un ricordo magico.
Ma cucineremo mai un giorno insieme?
mannaggia alla lontananza...
Un abbraccio
Anna
Dovete venire a Portovenere........
RispondiEliminaun abbraccio anche a voi tutti