Eccola la ricetta che avevo preannunciato iersera. E debbo dire che oggi, non ostante la fretta, è stata un tripudio. Tutti l'abbiamo mangiata di grande gusto e stasera chi è in casa (non io, che faccio una scuola di cucina indiana dalle mie amiche Marta e Donatella di Chef per Caso - www.chefpercaso.it - ) se la godrà ancor più, chè è fredda, anzi ambient.
Allora: mi sono sbucciato i miei piselli, freschi, portatimi da chi mi vuole un po' di bene.
Le bucce le ho nettate e le ho cotte con un po' acqua, un po' piu' di un quarto d'ora. Dopodiché le ho frullate col minipimer, ma la componente fibrosa resta, come fosse un batuffolo di cotone. Motivo per cui le ho schiacciate nel colino e ho ottenuto circa un mezzo litro di brodetto verde, molto carino. Questo è il brodetto:
E questo è ciò che resta delle bucce:
Oggi, arrivato a casa, son partito.
Nella saltiera ho messo diciamo mezz'etto di pancetta tritata e due echalot: quando si sono imbionditi ho buttato i piselli con un pochino del brodo verde e li ho fatti cuocere una decina di minuti, incoperchiati e a un fuoco umano (non infernale, che poi è quello che io gradisco di più, me lo pre-gusto, l'inferno).
Dopodichè ho buttato tre etti di Arborio, che mi hanno regalato a Slowfish, e, necessariamente, ho dovuto idratarlo, cioè ho buttato il resto del brodetto verde e un po' di acqua bollente. Il sale ci va.
Ho aspettato che il riso cuocesse e ho spento. N.B. è una minestra, non un risotto!!
Un po' di burro l'ho messo adesso e anche un po' di parmeggia, non ostante avessi buttato dentro alla saltiera una certa crostola di parmeggia stazionante da troppo tempo in frigo.
Buonissimo, boys, provare x credere.
Eccolo:
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
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Eugenio io adoro il tuo modo di parlare (volevo dire di scrivere, ma so che tu non solo scrivi, ma pensi e parli proprio così).
RispondiEliminaE leggo il tuo blog anche per questo, oltre che per le ricettine piene di libidine.
Libidine che ci metti tu quando immagini, cucini e mangi....
Già ti vedo...
eh eh eh
Anna