Ho già fatto due prove, e mi sto a poco a poco avvicinando al risultato che voglio.
E' anche questa una mia pensata, con tutti i limiti che hanno le mie pensate.
Tre cose compongono questo piatto:
1 - le cipolle in agrodolce
non ho avuto tanta pazienza: una veloce scorsa in rete e ai miei libri (ma domani forse mi arriva il libro di Bocuse!!, assieme a tanti altri, di cucina ovviamente, che ho ordinato per fruire dello sconto che finiva il 31 agosto - li metterò nell'elenco, state tranquilli - ) non mi hanno aiutato e quindi sono andato "a orecchio". Cinque Tropea a fette, diciamo 80cc di aceto bianco e un etto circa di zucchero. Ho un problema: ma le cipolle le devo prima passare con l'olio? Mah, l'altra volta le ho cotte direttamente nell'aceto e non erano tanto diverse da stasera, nel sapore.
2 - il cus cus
ormai uso solo quello della Palestina, che vende la Bottega Solidale.
[mi scuso dell'inciso ma non posso farne a meno: nel giro di 15 giorni il pacchetto da mezzo kilo è aumentato del 2,5%: che questo abbia qualcosa a che fare con la cosiddetta "manovra"? Forse penso male....]
E' sicuramente il più buono del commercio, ha bisogno di essere prima tostato e poi cotto con il doppio del volume di acqua (o brodo) ma il tempo perso lo restituisce in sapore. Ci ho buttato dentro, mentre cuoceva, qualche fettina di zenzero, perchè stasera era la sera dello zenzero....
3 - e qui casca l'asino
la mia idea era che insieme a queste due cose ci stessero bene le cozze. E in entrambi i tentativi non sono rimasto contento del sapore finale. Lasciamo stare cozze e vongole. Qualcosa di dolce? Cubetti di rana pescatrice o gamberoni? (I gamberoni non li compero volentieri, penso che siano troppo cari, stasera al mercato erano a 56 euro al kilo), saltati con un po' di olio e tirati a cottura con lo champagne.......
Aspetto idee, consigli, critiche
Comunque il look è carino......
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
mercoledì 7 settembre 2011
Cus cus al profumo di zenzero e cipolle in agrodolce
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