Chi l'ha detto che se voglio la pizza buona devo farmi la pasta in casa? Quando esco dal lavoro ho fretta e se qualcuno mi aiuta ben venga.
Ecco quindi che vado dal mio solito forno e mi compero la pasta del pane, mezzo chilo.
[poi ho comperato un po' di gnocchi e un po' di pane ai cereali. Totale 5,97 euro. Con fare noncurante ma con gli occhi illuminati, da vero goloso, pagando ho detto "Si tenga i tre centesimi e mi dia un grissino". Sigh, lo so, finirò malissimo....]
A casa la pasta di pane l'ho divisa in quattro e l'ho allargata un po, ma non mi è riuscita tanto bene, per cui le mie quattro pizzette avevano le forme più singolari, ma NON rotonde. Me ne sono fatta una ragione. Ci ho messo sopra i ciliegini tagliati a metà, un po' di fiordilatte, le melenzane grigliate come al solito (vedi rotolo-con-speck-e-melenzane), l'origano calabrese e un filo d'olio.
In forno a stecca, 10-12 minuti, mi sembra di ricordare...
Adesso che le scrivo penso che le chiamerò "Pizzette brutte ma buone".
Foto fatta col telefonino....
P.s.: la prossima ricettina sarà un risotto "particolare".
STAY TUNED!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
domenica 29 luglio 2012
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nell'attesa del risotto particolare addento una pizzetta ! Buona settimana Euge, a presto!
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