Oggi pomeriggio mi sono rimesso dietro ai ravioli di pesce. Avevo il mio ripieno surgelato, l'esperienza dell'altra volta e domani mattina mi farò un qualche sughetto di pesce. Non mi sono venuti male e non si sono appiccicati. Come al solito la dose della pasta era troppa e non potevo farne mille, anche se domani saremo in quattro. La prossima volta basteranno due uova e 250 g di farina.
Con la pasta avanzata mi sono fatto certe fettuccine al coltello veramente spettacolose. Ho cercato di usarle in maniera creativa. Avevo già preparato il minestrone, che dopo le feste è sempre un'ottima cena, non mi vergogno a dirlo con la busta surgelata, a cui faccio qualche integrazione. Per il solito motivo che cerco di fare nove cose insieme mi sono sbagliato con l'acqua, dimodochè quando è stato pronto era proprio asciutto asciutto. Allora le fettuccine le ho bollite a parte, poi le ho sbattute nel minestrone assieme a un paio di cucchiai di acqua della pentola. Un filo d'olio e il parmigiano.
So di mangiare proprio bene!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento