Questo è il secondo piatto che ho fatto ieri, sempre una ricetta di Barbara.
Avevo questo arrosto surgelato da tempo e aspettavo l'occasione e la ricetta per cucinarlo.
E' una ricetta un po' diversa dal "solito" arrosto e il sapore è un po' "diverso", ma non è per niente male. Provare per credere, magari con un arrostino più piccolo, magari un arrostino di tacchino, ognuno ha le sue preferenze.
Del resto è uno di quegli interessanti modi di mangiare insieme la carne e il pesce, che tanto mi intrigano.
Si tratterà di legare l'arrosto (un arrostino da circa sei etti per quattro persone) e di infarinarlo leggermente, per aiutarlo a rosolare bene, con qualche cucchiaio di olio e uno spicchio di aglio schiacciato.
Lo rosoli in idoneo contenitore che poi metterai in forno.
Intanto ti triti una cipolla, cinque filetti di acciuga (sott'olio, ma se hai tempo usa quelle sotto sale!) e una bella manciata di prezzemolo, fini fini.
Quando l'arrosto è rosolato bene metti metà del trito nella pirofila e metà lo spalmi sopra l'arrosto. Irrora il tutto con una miscela composta di 125 cc di vino bianco, 125 cc di acqua calda e 30 cc di aceto bianco.
In cima ci metterai qualche pezzetto di burro.
Dato che la tua pirofila non ha il coperchio, almeno la mia non ce l'ha ;-) coprirai tutto con la carta alluminio e lo sbatti in forno già caldo a 200 °C per un'ora e mezzo circa, gli ultimi dieci minuti senza l'alluminio.
Quando è cotto lo affetti a fette normali, non meno di 5 millimetri, e lo ricopri con la sua salsa. Se questa, per un motivo a te sconosciuto, dovesse essere troppo liquida, la addensi in un batter d'occhi con la benedetta maizena.
Questo è il mio vassoio:
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 26 dicembre 2011
Ricette per le feste - arrostino all'acciuga
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento