Però è bello cucinare! Bello e divertente.
Arrivi a casa con un'ansia insopprimibile, è tardi, la spesa è durata più del previsto, hai paura di non farcela ma senti che ce la farai lo stesso, anche se non sai ancora bene come.
E a poco a poco i tuoi amici arrivano, e ti vedono isterico e indaffarato, quasi non li saluti e poi riesci lo stesso a finire, e allora finalmente hai qualche attimo di puro piacere......
Volevo fare le acciughe ripiene: non solo non le ho mai fatte, e questo è già un ottimo motivo, ma le ho mangiate di recente in un ristorante e volevo "fare la gara".
Detto fatto ho scaricato un paio di ricettine dalla rete e mi sono fatto un'idea di come avrei voluto che venissero. Non sono rimasto per niente scontento: le acciughe sono buone buone, sono solo seccanti da pulire. Se hai un'ora di tempo per fare primo e secondo pulire otto etti di acciughe può diventare un problema.
Ecco come le ho fatte: ho pulito le acciughe e le ho messe sulla carta forno, con la loro bella coda utile per acchiapparli, conta cinque o sei a cranio.
Poi basta fare la farcia e mettercela sopra con un po' di garbo, cosa che a me manca sempre. Van già bene così, se vuoi fare il purista metti un altro filetto sopra la farcia, però ne devi pulire il doppio. Queste sono le mie, finite e prima di essere infornate.
Quindi adesso basta solo di fare la farcia. E' evidente che ci puoi mettere quello che vuoi, cara/o Amica/o, persin la mortadella, e un ingrediente lo puoi modulare nella quantità per averne il gusto più pronunciato.
Ma è anche buona un'acciughina ripiena il cui gusto sia così ben composito da formare un'insieme di gradevolezza...... però questa è filosofia.
Qualche foglia di lattuga iceberg cotta al vapore non è una cattiva idea. L'aglio e il prezzemolo anche, e soprattutto la maggiorana, non risparmiatela! Poi ci vogliono le acciughe rimaste, tagliate al coltello, come tutto il resto. Qualche capperino tritato.
Lo "zoccolo duro" della farcia saranno i soliti, pane secco bagnato nel latte dopo averne levato la crosta, uovo, parmigiano.
Quando la quantità è giusta per le acciughe che hai nella teglia incominci a metterci sopra la farcia. Una spruzzata di polvere di pane. Un filo di olio.
In forno preriscaldato a 190 C°, una ventina di minuti.
Provate tutti, per favore!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
giovedì 11 agosto 2011
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bone queste accughini... quasi quasi mi auto inviterei!! :-) ciao Paola
RispondiEliminaww.paoladany.blogspot.com