Anche oggi ho cercato di fare il mio compitino, una ricetta da mettere sul blog, dopo tanti giorni di assenza.
Questa di oggi in effetti l'ho scovata ieri, giornata parzialmente dedicata al riordino di files e di carte di cucina, entrambi ammucchiati in maniera considerevole.
Questa ricettina mi è piaciuta sia perchè è un finger food, sia perchè adoro il cus cus.
L'ho tratta da un foglio di "Gente" che avevo chissà quando strappato......
Un etto di cus cus e 100 cc di brodo bollente, in cui fai sciogliere una bustina di zafferano. Unisci un cucchaio di olio evo e fai raffreddare. Aggiusta di sale e pepe.
Poi lo metti nel bicchierino (bicchiere nel mio caso) e ci versi sopra un cucchaio di pesto, che avevi in casa bello pronto in frigo perchè sei un omino proprio previdente.
Ebbene sì, buttaci ancora sopra qualche lamella di mandorla (stasera no, non le ho trovate al supermercato).
E' tutto qui. Ci devi fare solo un decoro, uno stecchino con ciliegini alternati a quello che vuoi, foglioline di basilico intere, cubetti di meravigliosa feta greca, cetrioli in agrodolce, mozzarelline (pugliesi ovviamente) dài, spremiti un po'....
Poi ti siedi e mangi, e la tua schifosa giornata come per incanto risale verso il paradiso.................
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
lunedì 18 aprile 2011
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