Questo risottino difficilmente lo leggerete da qualche parte sulla rete, perchè me lo sono sognato io. E sono tanto contento di averlo fatto.
Ciò che forse lo caratterizza di più è l'accoppiata Sanstè (leggermente stagionato) e Sauternes.
Quindi ti fai il tuo risottino come al solito e quando è il momento di metterci il vino usi il Sauternes: ricorda, il suo profumo resterà nel piatto! Vai avanti a cuocere il risotto con brodo che ti sei fatto con le verdurine fresche.
Intanto tagli il formaggio a cubetti e lo stemperi con un po' di latte, a fuoco basso.
Come noto il Sauternes si beve con formaggi tipo Blue Stilton, o comunque erborinati. Ecco perchè ho usato un Sanstè un po' più stagionato, e un po' più pizzichino.
Solo verso la fine della cottura del risotto ho versato la miscela latte e formaggio sciolto.
La mia idea di questo risottino sarebbe finita qua, volevo metterci qualcos'altro ma non riuscivo a immaginare cosa.
La Lady che abita in casa mia mi ha suggerito, con un volo pindarico difficilmente ripetibile, la rucola.
Ecco che quindi, naturalmente a risotto spento, ho messo un po' di rucola dentro e qualche foglia nel piatto, per guarnire.
Very good, delicato e aromatico.
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
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Un perfecto risotto luce espectacular me encanta ,abrazos y abrazos.
RispondiEliminaRosita, te seis siempre muy amable. Gracias y besos
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