vedi precedente post: astice alla catalana
Ieri sono andato al mercato di Spezia, un tripudio di pesci e pesciolini. E allora mi son detto: fai i gamberi alla catalana. L'astice no. E' buono e lo mangio molto volentieri, ma metterlo in pentola vivo, ancorché l'abbia già fatto in un contesto scolastico, mi dà addosso. Sarei capace di mettere in pentola degli umani senza fare una piega (si fa per dire) ma l'astice mi disturba. Ma questi sono problemi miei.
Tempo di lavorazione: ci ho dato dentro per due ore e alla fine ero contento ma stravolto.
Pulisci un kilo di gamberetti, dando un taglio con la forbice ed estraendo il budellino con la pinzetta: un delirio. Tempo di cottura in acqua bollente con prezzemolo e un pezzo di limone (non avendo l'aceto bianco): un minuto, ma mettendone così pochi (quattro o cinque) da non far scemare il bollo. Va bene così.
Pomodori San Marzano fatti a concassè, un cuore di sedano e uno di finocchio affettati fini fini, qualche fetta di melone tagliata a cubetti.
E poi la citronette, al prezzemolo tritato.
Eccoli, bellissimi, me lo dico da solo
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
sabato 18 agosto 2012
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un buonissimo piatto,leggerissimo e gustoso,complimenti!
RispondiEliminaGrazie, troppo gentile. Dopo averlo mangiato (ma forse troppo) ritengo che leggerissimo non sia l'aggettivo piu' calzante, ah ah ah
EliminaFai bene a dirtelo da solo, sembrano proprio fantastici! Ho già l'acquolina in bocca!
RispondiEliminaVolevo farti i complimenti per il blog, è da un po' che lo seguo e mi piacciono molto le ricette che proponi. Ne ho già copiate anche alcune!
Da poco ho un blog di cucina anch'io, passa a visitarlo se ti va!
A presto,
Michela
Grazie, grazie, troppo buona. Non merito tutti questi complimenti. Cerco solo di raccontarmi con la scusa della cucina. Passero' certamente da te. A presto
Eliminache piatto stuzzicante Euge,mi inviti a cena?
RispondiEliminaNaturalmente, dove e quando?
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