Ovvero involtini primavera dell'ultimo minuto.
Se esci tardi dal lavoro e devi fare ancora la spesa allora la cucina può diventare un delirio, ma un delirio adrenalinico........tanto più se nell'unico supermercato in cui riesci ad andare, perchè sai che trovi il parcheggio, non hanno lo scaffale del cibo cinese!!!
Assieme al riso alla cantonese volevo fare un'altra cosa "congrua" e nello stesso tempo avevo l'olio della caponata, un litro e mezzo di buon olio di arachide usato una volta sola, non era giusto buttarlo.
E' lapalissiano che la prima cosa che mi è venuta in mente sono stati gli springrolls.
Su Mysia.info ho trovato quello che cercavo, andatelo a vedere, è un sito interessante.
E' stato facile comperare due carote, un manico di sedano, qualche foglia di verza, un porro e i germogli di soia.
La ricetta prevede però i fogli di pasta per won ton: lì è cascato l'asino! Alla coop non c'era.
Attimo di disperazione. La pasta phillo non mi è venuta in mente, ma comunque non c'era.
C'aggi'a fa'?
La necessità, e le cose disponibili, mi hanno aguzzato l'ingegno.
C'erano delle bellissime lasagne fresche. Non dico altro.
Arrivato a casa ho fatto le verdure a julienne, non proprio a julienne, avevo troppa fretta e la mandolina chissà dove è finita (lo so dove è finita, non avevo voglia di prenderla), ma col coltello le verdurine sono venute abbastanza bene. Di corsa in padella, con un po' di olio di semi, saltare, fare perdere l'acqua, non più di un quarto d'ora.
Le lasagne le ho sbollentate un attimo, una per una e poi le ho farcite con le verdurine. Due o tre stecchini mi sono serviti per fermarle e poi via, nell'olio bollente.
Questo è il mio primo spring roll.
Forse un po' troppo croccantino, ma che buono!!!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
giovedì 10 marzo 2011
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cavoli che idea...
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