Oggi comincia la dieta dopo la settimana bianca.
Che cosa c'è di meglio di un bel piatto di verdure?
Oltretutto era una ricettina già fatta nel passato, di soddisfazione, un supercontorno ma anche un superantipasto, a piacimento.
Ha anche un grande vantaggio: se si riesce a prepararla il giorno prima, dopo una notte sarà ancora più buona!
La ricetta l'ho presa dal Guarnaschelli, con una piccola aggiunta desunta da altre lezioni.
Le dosi sono perfette, vanno bene per non meno di sei persone.
Si parte con l'idea che le melanzane non abbiano più bisogno di essere messe a perdere l'amaro, almeno io non l'ho fatto. Un kilo di melenzane dovrà essere fatto a cubetti, e fritto bene bene, io uso olio di arachide.
Bisogna adesso sbollentare in acqua salata sei etti di gambi di sedano, tagliati a pezzetti,
e friggere anche loro, nello stesso olio, ovviamente.
In una padella a parte metti ad appassire due cipolle bianche grosse e quando sono ok vi unisci due etti di olive (di Gaeta) snocciolate, tre pugni di capperi dissalati e un pugno di pinoli. Fai soffriggere ancora una decina di minuti dopodichè aggiungi mezzo kilo di pomodori da salsa spezzettati, e fai cuocere il tutto più o meno 20 minuti.
Al termine metti tutto insieme nel padellone: melenzane, sedani e il fondo con i pomodori. Tieni a fuoco basso e nel frattempo fai l'agrodolce: 50 g di zucchero e un bicchiere di aceto bianco, in un pentolino a parte. Quando è caldo e lo zucchero è sciolto lo butti nel padellone. Deve cuocere fino a che l'odore forte dell'aceto non si sia un po' stemperato.
Manca ancora qualcosa: una bustina di granella di mandorle, che hai messo in un piccolo padellino antiaderente fino a farle prendere un po' di colore bruno.
Manca ancora l'ultima cosa: foglioline di basilico, se le vuoi spezzettare lo fai altrimenti ce le metti intere.
Ed ecco il piattino finito:
voto euge: non meno di 8/10.
Buon divertimento!
Un blog fatto a uso e consumo degli amici, vecchi e nuovi, per trascinarli in questa grande passione, e perché "invitare qualcuno a mangiare da te significa incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che sta sotto il tuo tetto", e anche perché "cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita e al loro benessere".
Andiamo a incominciare
Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.
domenica 6 marzo 2011
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