Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

domenica 5 gennaio 2014

Errori in pasticceria: la torta Moka - Erreurs dans la pâtisserie: la tarte Moka - Mistakes in pastry: cake Moka

Che non sono errori di scelta delle paste da comperare ma errori nelle preparazioni di pasticceria. Ma io li pubblico l'istesso, dove è scritto che devo fare solo cose perfette?

Tutto incomincia a scuola, una sera di dicembre, lo Chef dice: di dessert facciamo la torta Moka. Bene, penso io, ma nessuno fiata.
La torta Moka della scuola non è difficile, se la fai con lui vicino.
Il Pan di Spagna l'ho fatto almeno 4 volte, per me non ha più segreti, ma a scuola. Per ogni uovo intero 35-40 grammi di zucchero e 30-35 di farina.
Sbatti le uova nella planetaria finché non "disegnano" e poi aggiungi la farina, mescolando di sotto in su. In forno a 200 °C per 4 minuti, la vedi che sale.
La pasticcera al caffè è sempre la stessa, levi un po' di latte e metti un po' di caffè espresso o solubile. Per un litro di liquido 8 rossi, 230 di zucchero e 100-120 di farina. Ovviamente la farina deve cuocere un po'....
Tagli il PdS in tre fette, lo bagni con acqua zuccherata e un qualche liquore al caffè, e le alterni a tre strati di pasticcera, che spalmi anche sui lati, così ci si può attaccare la granella di nocciole che ci sbatterai allegramente.
Riccioli di pasticcera. Chicchi di caffè. Solo la scritta non è granché, la torta è perfetta, è questa.....



 A casa come sempre è tutto più difficile, anche se più stimolante.
Il pan di Spagna non vuole crescere, maledetto lui. Ne ho fatti tre (uova usate: quindici...) e finalmente il terzo è un po' cresciuto, ma non tanto da poterne fare tre fette. Ma di due mi sono accontentato. Per la pasticcera ok, no problems.
Ho confezionato la mia tortina il giorno di S. Stefano, senza scritta, ovvio, e se la sono spazzolata, perché, come noto, se usi roba buona il tuo mangiare è buono.

Ma il pan di Spagna non buono?  Buttarlo non era giusto, anche perché non era "non buono", era solo brutto.
Allora ho rifatto, con gli avanzi, la torta moka alla rovescia, dentro una boule, con tanto PdS e poca pasticcera, e granella di nocciole fra uno strato e l'altro.
Una settimana c'è stata in frigorifero, a compattarsi bene.
Poi l'ho rovesciata e l'ho ricoperta di panna montata, per non farmi mancare niente.

































Eccola, e di lei ne vado giustamente fiero, anche se è piccola cosa.... ma anche questa poesia è una piccola cosa, che però da 50 anni la porto nel cuore:

Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla, ma però...
c'è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso...
occhieggia con la punta del cipresso
di rio Bo.
Una stella innamorata?
Chi sa
se nemmeno ce l'ha
una grande città.


Con che musica incominciamo l'anno?
Proviamo con questa, che sto ascoltando adesso...



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