Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

lunedì 30 luglio 2012

Risotto con le nocciole

E non solo....
Oggi è stata giornata di prove. Mi giravano in testa i cinque gusti...
E allora nel mio risottino ho messo:

- amaro: il radicchio rosso, passato sulla griglia e tagliato a fettine



- salato: il bacon



- dolce: le nocciole, tritate


n.b.: per la prossima volta comperare e tostare le nocciole intere, poi tritarle.


n.b.b.: nel piatto mi sono anche provato di aggiungere un po' di salsa di soya, per l'umami.
Aggiungere un po' di lime per l'aspro non ce l'ho fatta, ah ah ah



Il risottino l'ho fatto come al solito, con una cipolla rossa, un bicchiere di vino bianco a temperatura ambiente e un litrozzo di brodo, avevo quello di pollo, sgrassato, in frigo. Un pezzetto di burro per mantecare. Eccolo, non è stato proprio niente male!






domenica 29 luglio 2012

Pizzette.....

Chi l'ha detto che se voglio la pizza buona devo farmi la pasta in casa? Quando esco dal lavoro ho fretta e se qualcuno mi aiuta ben venga.
Ecco quindi che vado dal mio solito forno e mi compero la pasta del pane, mezzo chilo.

[poi ho comperato un po' di gnocchi e un po' di pane ai cereali. Totale 5,97 euro. Con fare noncurante ma con gli occhi illuminati, da vero goloso, pagando ho detto "Si tenga i tre centesimi e mi dia un grissino". Sigh, lo so, finirò malissimo....]

A casa la pasta di pane l'ho divisa in quattro e l'ho allargata un po, ma non mi è riuscita tanto bene, per cui le mie quattro pizzette avevano le forme più singolari, ma NON rotonde. Me ne sono fatta una ragione. Ci ho messo sopra i ciliegini tagliati a metà, un po' di fiordilatte, le melenzane grigliate come al solito (vedi rotolo-con-speck-e-melenzane), l'origano calabrese e un filo d'olio.
In forno a stecca, 10-12 minuti, mi sembra di ricordare...

Adesso che le scrivo penso che le chiamerò "Pizzette brutte ma buone".

Foto fatta col telefonino....











P.s.: la prossima ricettina sarà un risotto "particolare".
STAY TUNED!

Rotolo 2 - funghi, porchetta ed emmenthal

La mia fantasia spesso vaga in un aere pieno di profumi e sapori....
Il rotolo che mi sono fatto l'altro giorno mi è così piaciuto che ho pensato di ripeterlo. Del resto questi rotoli di sfoglia ripieni sono buonissimi anche a temperatura ambiente, il giorno dopo, se uno riuscisse ad arrivarci.

Mi sono comperato una confezione di funghi coltivati, o champignons che dir si voglia e, dopo averli puliti, li ho saltati in padella con olio e uno spicchio di aglio. Interi, soltanto separando il gambo dalla cappella. Poi li ho affettati e li ho messi a strati sulla mia sfoglia, assieme a fette di porchetta e a fette di emmenthal.
Ho anche provato a tagliare a metà la sfoglia, come dissi nel precedente rotolo.
Diciamo che continuo ad avere qualche problemino in questo senso ma vi garantisco che questo rotolo mi ha fatto impazzire.
Voi tutti che siete più bravi di me lo farete senza dubbio esteticamente migliore, e di gran lunga.

Eccolo, comunque


venerdì 27 luglio 2012

Sgombri con cipolle in agrodolce

Sono troppo contento di avere preparato questa ricetta!
Un po' la conoscevo già, un po' l'ho letta sul libro di Gordon Ramsay, un po' l'ho letta sul sito di Tigulliovino. Ho messo tutto insieme ed è venuto un piattino di grandissima soddisfazione.

Io ho usato gli sgombri ma si possono tranquillamente usare gli altri pesci azzurri (vedi il mio precedente post, questo). Li ho fatti un po' sobbollire ma non è detto che debbano cuocere per forza, Gordon Ramsay non li precuoce. Una volta cotti gli devi levare la pelle e fare i filetti, seccatura inevitabile. Ma ne vale la pena.

Ecco che incominci ad affettare le tue quattro cipolle di Tropea, e anche una carotina, a spicchietti piccoli piccoli. Li metti a soffriggere in un po' di olio extravergine. Aggiungerai, per profumare il tuo agrodolce (saor, scabeccio, escabeche, come lo vorrai chiamare), un pizzico di semi di anice stellato e un cucchiaino di semi di coriandolo pestati. Due cucchiaini di uvetta, che altri, non Ramsay, mettono. Intanto che cuociono metti nel bicchiere graduato 100 cc di aceto bianco e 300 cc di vino bianco secco, a temperatura ambiente, come al solito. Un attimo prima di versarlo nel soffritto ci rovesci dentro una bustina di zafferano. Fa la differenza.
A questo punto la prima sera in cui ho fatto la preparazione ho preparato due cucchiai di zucchero per finirla e li ho orgogliosamente versati. Solo che non era zucchero, era sale fino. In cucina non piango ma dai miei polmoni sono uscite certe grida.....
La seconda sera è andato tutto come doveva. Controllato l'intingolo con le cipolle, e aggiustato di sale e di pepe, l'ho versato sopra gli sgombri, e poi in frigo fino alla sera dopo, momento del trionfo e della gioia.
Eccoli, i miei sgombri,


domenica 22 luglio 2012

Pasta con triglie e melanzane

Ricetta "originale" di euge, nel senso che mi si è accesa una lampadina quando ho visto le triglie, stamattina al supermercato. Niente ricettari, libri o internet. Solo il mio gusto personalissimo.
Se poi sulla rete si trova, cosa strafacile, vi giuro che non l'ho copiata.





In effetti trovarsi i filetti di triglie già puliti è un bel risparmio di tempo! Basta solo tagliarli a rettangolini....













Ho anche comperati un paio di kili di san Marzano belli maturi, che ho passato e fatto un po' asciugare















Una mezza melanzana l'ho tagliata a cubetti e l'ho saltata in padella, con uno spicchio d'aglio












poi, incoperchiata, ha finito come al solito di cuocere a fuoco dolce.




nella saltiera ho messo l'olio e un paio di echalot, tanto da non sovrastare il sapore delle triglie, che ho fatto saltare pochissimo davvero, con l'aggiunta di due dita di vino bianco. A quel punto le melenzane erano pronte e le ho versate sulle triglie. Una bella manciata di quell'origano calabrese profumato. Tre cucchiai di salsa di pomodoro, per profumare, non per colorare.








Quando la pasta (fresca) è arrivata al dente l'ho buttata nella saltiera per tre minutini ancora e poi ho impiattato.







Tragicamente il sole estivo mi ha seccato tutto il timo nel terrazzo......

Idee per la prossima volta: aggiungere olive di Gaeta? Aggiungere funghi Champignon? Che ne pensate?


p.s. commento familiare: "da ristorante!"
Evvài....................

sabato 21 luglio 2012

Involtini rapidi

Eccoli, rapidi e indolori, anche perché ho usato un artificio di cottura.....

Mi restavano quelle quattro fettine di fesa, con le quali era anche possibile farsi un po' di pizzaiola, ma non ne avevo punto voglia.
Un peperone me lo sono affettato e, come sempre, gli ho fatto dare l'acqua in padella. Poi ho fatto a striscioline l'avanzo di quella provola dei Nebrodi e infine mi sono fatto anche a striscioline  l'avanzo di melenzana. Perfect, due foglie di basilico, anche quelle in fondo al frigorifero.

La prossima volta che faccio gli involtini li cucio (specie se dentro ci metto del formaggio) ma questa volta ho ancora messo gli stecchini.
Di corsa a rosolare bene in padella, e poi, udite udite, 10 minuti di microonde a 750 watt.Cottura perfetta, il termine involtini "rapidi" è quindi appropriato, "gustosi" è altro termine che c'azzecca....

Eccoli:


mercoledì 18 luglio 2012

Rotolo con speck e melanzane

Ricetta ultrarapida e di sicuro successo. Fatta di recente perchè mangiata fuori di casa e, come è ovvio, memorizzata. Rifatta con qualche modifica, così come la modifico adesso nella descrizione, dopo averla preparata la prima volta.
Antipasto o secondo, a piacere.

Ti comperi una sfoglia già pronta. Se poi sei bravo a fartela ancora meglio, ma non tutti ne hanno voglia. Per questa preparazione la sfoglia rettangolare già pronta basta e avanza.
Metti la griglia sul fuoco a scaldare. Intanto che scalda bene affetti una dodicina di fettine di melenzana, sottili, 2 o 3 millimetri, le grigli rapidamente da ambo i lati e le strofini in un piatto dove hai messo un po' di olio e di origano, se ti piace anche un pezzettino di aglio. Dopo di che riponi il tutto.
Un'ora prima dal tuo salumiere di fiducia ti eri fatto affettare due etti di speck e due di provola affumicata, che adesso apri e ti metti sul tavolo.
Non c'è più molto da raccontare, fai gli strati dei tre ingredienti, avvolgi, spennelli di rosso d'uovo e sbatti in forno a stecca, fino a che la sfoglia non è cotta.
Un'accorgimento, legato alla prima preparazione, è che se avvolgi la sfoglia in tante spire quelle più interne cuociono male: furbo sarà quindi tagliare la sfoglia a metà e fare due rotoli, con una o due spire.
Lo servirai, affettato, nel piatto ove hai strofinato le melenzane di olio e origano......

Come sempre, buon appetito a tutti




domenica 15 luglio 2012

Minestrone senza verde


Non avrei mai pensato di comperare un libro di Gordon Ramsay eppure….quando ho visto la copertina in cui lui ha in mano un mazzo di cavolo nero non ho resistito alla curiosità. E ho fatto bene.
Tutte le idee sul personaggio televisivo, che mi è sempre sembrato parecchio sgradevole (forse perché è un po' troppo un "vincente"), sono svanite e hanno lasciato il posto a un cuoco che applica principi a cui tengo anche io.
Per cui il libro è finito nella mia lista.
Naturalmente la ricetta che ho preparato non è perfettamente la sua ma l’idea di fondo sì, per cui la racconto come l’ho fatta io.

Solito soffritto di sedano carota e cipolla, che per me vuol dire non con il trito ma a pezzettini piccoli: lo so che ci impiega un po’ di più a cuocere però poi in bocca mi fanno più piacere. Ho cercato di usare un po’ meno olio del solito (il titolo del libro è: "Un sano appetito").
Quando è stato pronto ho versato nella pentola due scatole di “Legumi & Cereali Cirio”, che io adoro, contenenti borlotti, lenticchie, orzo e farro, e dieci pomodori ciliegini tagliati in quattro. Una bella girata e poi tre mestoli di brodo (pietà, l’ho fatto col dado, in vacanza non si va tanto per il sottile).
Ecco che in pochi minuti tutto si amalgama e i pomodori si ammorbidiscono.
Versi nel piatto, un filo ancora di olio, una girata di pepe nero e una spolverata di parmigiano.
Crostini a piacere

Presto e buono.
Eccezionale per il pasto successivo, se ne restasse.
Bon appetit!



sabato 14 luglio 2012

Carne all'uccelletto


Tutto è cominciato qualche tempo fa. Facendo la spesa, ho trovato una confezione di carne di bovino adulto tagliata a striscioline, con sopra scritto “per uccelletto”.
Bene, questa è una delle centomila cose che devo imparare. Ne ho comperate due.
Mal me ne incolse! In effetti bisogna prima studiare, poi comperare (e poi cucinare). Se si fa come me si rischia di pigliare delle facciate.

Arrivato a casa, con la carne nella borsa, mi sono messo a cercare. Avevo certi vaghi ricordi di carne con le cipolle, ma veramente troppo vaghi.
Nel mio librone sulla cucina ligure ho trovato questa:

“Vitella (ahi, ahi!) all’uccelletto
Ingredienti: 600 g di vitella “da fare all’uccelletto” e già tagliati a pezzettini (i pezzettini dovrebbero ricavarsi strappandoli con le mani dalle fette di carne tagliate sottilissime), vino bianco, noce di burro, 4 cucchiai di olio, due foglie di alloro, due di salvia, sale e pepe.
Esecuzione: nella padella far soffriggere appena a fuoco lento il burro, l’olio, l’alloro e la salvia. Alzare il fuoco e unire la carne. Pepare, salare e scottare appena. Spruzzare la carne con il vino bianco e lasciare che evapori. Servire.
Vengono segnalate due varianti non ortodosse: aggiungere, prima della carne, due carciofi di Alberga tagliati a fettine ovvero, quasi alla fine, una manciata di olive nere liguri (taggiasche, nota di euge). Servire su un letto di rucola che verrà condita dal sugo di cottura”.

Perfect, ho solo sbagliato la carne, me ne farò una ragione. Di cipolle noto che non se ne parla. Noto anche la (dannosa) abitudine di cucinare con olio e burro.

Poi sulla rete ho trovato qualcos’altro: nel sito di Tigullio vino, ho trovato la ricetta spiegata molto nel dettaglio da uno chef, che, ma guarda i casi della vita, prima di fare il cuoco ha fatto il medico: deve essere un segno premonitore, ah ah ah.
Il link è comunque questo, vitello all'uccelletto.
Tigullio vino è un sito molto interessante, andate a darci un’occhiata.

VITELLO ALL' UCCELLETTO
Per 6
Fettine di vitello g. 600, olio ex ligure, aglio 3 spicchi, erba aromatica della guarnizione, sale, pepe bianco

- Pulire le fettine dai cordoni tendinei
- Battere le fettine di carne a carpaccio col pestacarne e stracciarle a mano in piccole pezzature
- Marinare la carne in olio, aglio schiacciato, erba aromatica della guarnizione per 10 minuti
- Versare la marinata in padella, scaldarla ad alta temperatura e saltare velocemente e continuamente la carne
- Toglierla appena inizia a dare liquidi o fare la schiuma e terminare la cottura col calore residuo della padella
- Regolare di sale e pepe e servire immediatamente

Guarnire con:
Carciofi salatati con aglio e alloro
Porcini salati con aglio e nepitella
Patate saltate morbide con aglio e rosmarino
”.

Bene, bene. Il burro per fortuna se ne è andato. Le fettine sottili da stracciare dovrei averle già pronte. La marinatura mi pare un’ottima idea. La cottura breve mi pare un’idea ancora più geniale. Di guarnizione farò le patate, che (a scuola ho imparato che) sono sempre buone.
Cosa cambierà mai se uso il manzo, del resto il vitello non lo uso, ho paura degli ormoni.
Primo errore! Se c’è scritto vitella ci sarà un motivo!!!! Ma questo l’ho imparato solo con il senno di poi. Secondo errore: se c'è scritto stracciata non vuol dire tagliata a strisce più o meno spesse.


Quindi, previa marinatura con le mie adorate erbe di Provenza, olio e aglio, ho versato la carne nella saltiera, e dato che sono un uomo che vive di ricordi ho pensato che fare un soffritto di cipolla non potesse starci male. 
Forse il manzo, forse il taglio, forse non so cosa, la carne stentava a cuocere e poi cedeva liquido, e più cuoceva e più cedeva. E i minuti passavano. Quando in  cucina mi succede qualcosa che non ho previsto/immaginato mi arrabbio di brutto. Ho tirato su la carne l’ho messa nel piatto con le patate e l’ho servita così, all’uso non era neanche poi così male. La prossima volta compero il vitello.

Eccola:



Mi restava la brodazza, che peraltro era profumata e saporita, era un peccato alienarla………

In realtà il vero post di oggi è questo che vi sto per raccontare, a cui non saprei dare il nome, perchè "sugo di avanzo liquido di carne all'uccelletto sbagliata" mi sembra lungo.
Bastava addensarla e allora ho fatto un roux con 20 grammi di burro e 20 di farina e la cremina, voilà, è venuta perfetta.
Una fettina di bacon spessa, tagliata a cubetti e rosolata in padella con un minimo di olio e il sugo per i maccheroni del giorno dopo ha fatto faville.

Come si può cominciare malaccio e finire in gloria

Bon appetit!




giovedì 12 luglio 2012

Astice alla catalana

Chi legge il mio blog sa che non faccio pubblicità, per scelta, giusta o sbagliata che sia.
Ritengo però di fare un'eccezione e di segnalare un piatto e un ristorantino che, nella mia personalissima classifica, valgono un bel 10/10. 
Intanto mettiamo la foto, fatta col telefonino, tanto per avere un'idea di cosa si parla:














Il problema non è la ricetta, è la materia prima. Io l'astice non riesco proprio a procurarmelo. Non lo trovo al mercato, anzi ai mercati che frequento, e quindi a casa non riesco a prepararlo.

Comunque sia la ricetta è presto detta: l'astice lo immergi nell'acqua bollente per tre minuti. Ed è pronto, si tratta solo di tagliarlo lungo l'asse longitudinale. Lo metti nel piatto e lo riempi di frutta e di verdura, segnatamente pomodoro concassè, finocchio a fettine, sedano a fettine, qualche fogliolina di basilico, gamberetti già puliti, strisce di melone, di ananas, fettine di mela, fragole.
Dovrà essere condito con una citronette fatta con un olio il più delicato possibile, ovviamente.
Il ristorante è Iseo, a Portovenere. Per chi mi legge dalla Toscana, ad esempio, ritengo che possa valere la gita. 
Il prezzo, beh, non lo dico. Alto ma coerente.
Se chi mi legge ha la fortuna di trovarlo, vivo naturalmente, che se lo provi a fare, è uno spettacolo.
Bon appetit!