Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

sabato 17 dicembre 2011

Prove per le feste 1 - Ravioli

I ravioli non li ho mai fatti e quindi erano una sfida.....
Ho deciso che a Natale farò i ravioli di pesce così come me li ha consigliati Barbara, che poi vi racconto la ricetta.
Oggi invece era una "prova", dovevo ben capire come funzionava il tutto, motivo per cui ho lavorato dalle undici all'una.
La pasta l'ho fatta con due uova intere e un quarto di chilo di farina, come da ricetta Kenwood, un pizzico di sale anche. Bisognerebbe farla riposare, ma il tempo stringe e la curiosità è tanta. Motivo per cui, prima di tirare la ormai mitica lasagna, la faccio sì riposare, ma solo per il tempo che mi servirà per fare il ripieno.

Sul ripieno si possono fare i più lunghi e stucchevoli discorsi, che non starò a fare. Basti pensare che ho trovato una ricetta su un vecchio cuciniere genovese con una quantità impressionante di ingredienti, tutto a scapito della digeribilità, dico io.
Motivo per cui, dato che la prova era"il raviolo" e non "il ripieno", mi sono organizzato così: due etti e mezzo di sottofiletto di bovino adulto tritato davanti a me in macelleria, definitiva morte della mia piantina di timo, a cui ho sforbiciato gli ultimi rami, due uova, parmigiano reggiano grattuggiato di Monchio. La carne, non fidandomi troppo, l'ho rosolata con un filo di olio e poi un cucchiaino di farina. Mescolare tutto. No buono, troppo a pezzetti: allora gli ho dato una frullata. No buono ancora, troppo "liquido": due cucchiaini di pane grattato, oltre all'ovvio sale, mi hanno portato la consistenza a un livello non dico giusto ma comunque sufficiente per fare quelle beate palline.



ed ecco la raviolatrice!

ho anche imparato che se non la infarini i ravioli non li stacchi più....










In un modo o nell'altro i ravioli, con un po' di supporto familiare, sono riuscito a farmeli.



Bellini! mi sono detto a questo punto, in un impeto di toscanità, e già pre-gustavo....

















Dato che non c'era proprio il tempo per il sugo ho optato per un classico, almeno per me, "burro e salvia"








che ha cotto esattamente quanto questi













e, alla fine, il risultato, di grande soddisfazione per tutta la famiglia è stato il coronamento dell'impegno profuso.



4 commenti:

  1. complimenti sei dei gran ravioli, mi piace anche come hai preparato il ripieno

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  2. Wow, anche io ho provato a fare i ravioli di recente (erano proprio due, giganti!) con un ripieno di broccoli e acciughe... buoni, ma devo ancora esercitarmi a tirare la pasta...senza macchina è dura! ;)

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  3. Compiacimenti!!finalmente un "blog"di quelli comodi ed invitanti!!Anch'io cuoco per passione,insegnante per scelta,ma ora posso "sfornellare "meglio".Belle,buone e ben illustrate le ricette.Ti fa venir voglia di mangiare anche a stomaco colmo!!
    Nicola

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  4. Per Günther: grazie, era solo una prova ;-)
    Per Anna: i ravioloni ripèieni di broccoli e acciughe mi attizzano parecchio.....
    Per Nicola: nessuno mi aveva ancora detto che il mio blog era "comodo e invitante", grazie! proprio un bel complimento!

    Per voi tre e per tutti BUONE FESTE!

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